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Territorio: architetti, lanciano Piano rigenerazione urbana

 
Testata:
AGI
 
Data:
20-04-2012
 
 

"Dopo gli importanti interventi per mettere sotto controllo i conti pubblici e per combattere l'evasione fiscale, l'Italia deve urgentemente intraprendere delle politiche finalizzate a garantire la ripresa economica e a tutelare la qualita' del proprio territorio e delle proprie citta', nell'ottica di ricreare un habitat urbano che consenta alle nuove generazioni di vivere, lavorare e contribuire alla crescita del Paese". Lo ha detto Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, che ha aggiunto: "Per dare competitivita' e per attrarre gli investimenti, anche esteri, serve ridare efficienza, sicurezza e vivibilita' alle cento citta' italiane che ospitano il 67% della popolazione italiana e che rappresentano il principale patrimonio culturale e produttivo del Paese: li' si concentra l'80% del Pil oltreche' - con i milioni di case frutto del risparmio dei cittadini degli italiani - la vera garanzia a fronte del debito pubblico". Per Freyrie: "E 'la rigenerazione delle nostre citta' l'obiettivo del programma RI.U.SO. , iniziativa lanciata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, dall'Ance e da Legambiente, per la riqualificazione del patrimonio immobiliare del nostro Paese, aperta alla collaborazione di tutta la filiera delle costruzioni, del mondo della ricerca, di Comuni e Regioni, cosi' come della Cassa depositi e prestiti, dell'Agenzia del demanio, delle fondazioni bancarie, della Banca europea di investimenti".
Secondo il presidente del Consiglio nazionale degli architetti: "Serve attivare politiche ambientali, strumenti urbanistici e finanziari per realizzare un Piano Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile - sul modello del Piano Energetico Nazionale - che abbia come obiettivi la messa in sicurezza, manutenzione e rigenerazione del patrimonio edilizio pubblico e privato; la drastica riduzione dei consumi energetici ed idrici degli edifici; la valorizzazione degli spazi pubblici, la salvaguardia dei centri storici, la tutela del verde urbano; la razionalizzazione della mobilita' urbana e del ciclo dei rifiuti e l'implementazione delle infrastrutture digitali innovative con la messa in rete delle citta' italiane". Insomma, "e risorse per l'attuazione del Piano - ha notato ancora - possono essere attinte dalla messa a sistema dei finanziamenti dei programmi comunitari; dal riequilibrio degli investimenti pubblici tra grandi infrastrutture e citta'; dal risparmio derivante dalla messa in sicurezza di edifici e abitati rispetto ai danni causati da terremoti ed eventi calamitosi derivanti dalla condizione idrogeologica; dalla razionalizzazione dei contributi e delle incentivazioni pubbliche sull'energia; dalla messa a sistema degli investimenti privati pubblici per le manutenzioni ordinarie e straordinarie; dalla valorizzazione delle dismissioni del patrimonio pubblico e dalla creazione di strumenti finanziari ad hoc che mettano a reddito il risparmio energetico, idrico, e la manutenzione, erogando adeguati bonus volumetrici a fronte di un impatto ambientale vicino allo zero e alla adozione di innovazioni tecnologiche utili all'efficienza tecnologica e infrastrutturale delle citta'".
Un provvedimento che, ad esempio, potrebbe essere adottato nell'immediato - ha sottolineato il presidente degli architetti italiani -puo' essere quello di destinare una significativa porzione della Carbon tax, introdotta dall'articolo 15 della Delega Fiscale in corso di approvazione, al programma di Ri.u.so. e, in particolare, a costituire l'elemento fondante il Piano Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile "Il primo destinatario della Rigenerazione Urbana Sostenibile e' e deve essere il cittadino: ed e' un dovere di tutti noi renderlo consapevole dello stato della sicurezza dell'abitare e delle condizioni, anche patrimoniali, dell'immobile su cui ha investito e acceso lunghi mutui. Tanto piu' nel momento in cui si registra un aumento della pressione fiscale sul patrimonio immobiliare. Il cittadino consapevole deve percio' sapere che gli edifici non sono eterni, che la manutenzione deve essere finalizzata in primis alla sicurezza e al risparmio di risorse, che la qualita' e la sicurezza degli spazi pubblici sono un diritto". "Al Governo e al Parlamento - ha concluso Freyrie - non chiediamo norme 'epocali' o rivoluzionarie, bensi' la messa a punto, con la collaborazione degli architetti italiani, di un Piano strategico che utilizzi per lo piu' le norme esistenti, adattandole all'innovazione; creando -contemporaneamente - il contesto politico ed economico che consenta di puntare decisamente verso obiettivi raggiungibili e mettendo a disposizione risorse finanziarie, fiscali e normative adeguate ad un progetto certamente ambizioso ma altrettanto certamente realizzabile".


Il lancio dell'Agenzia 9Colonne:

Città, a Milano il primo forum Ance-Legambiente-Architetti
Per la prima volta Ance, Legambiente e Consiglio
 Nazionale degli Architetti saranno insieme - confrontandosi con rappresentanti 
delle Istituzioni, dell'economia e della politica, della filiera dell'edilizia 
e con investitori - per individuare strumenti e strategie che conducano alla 
realizzazione di nuove politiche urbane, basate su una profonda innovazione 
culturale e capaci di superare le ormai obsolete separazioni tra architettura 
e urbanistica, tra quartiere e megalopoli, tra governanti e governati. 
L'appuntamento è per oggi e domani al forum "RI.U.SO Casa e Città per 
disegnare un futuro possibile" alla Fiera di Milano. "Architetti, costruttori
 ed ambientalisti sono fortemente convinti che la riqualificazione organica e
 strutturata del patrimonio immobiliare del nostro Paese rappresenti una 
priorità per garantire la qualità e la sicurezza dell'habitat per i cittadini
 e per promuovere i valori culturali del territorio italiano" si legge in una 
nota,. "RI.U.SO può rappresentare non solo il motore di sviluppo
 dell'economia, ma anche l'occasione per mettere a sistema le politiche
 europee, nazionali e regionali di rigenerazione urbana delle città, dove si 
produce l'80% del PIL; includendovi anche quelle medie e piccole che rischiano
 altrimenti di essere escluse dallo sviluppo". Nel corso del Forum sarà 
presentato un rapporto del Cresme sullo Stato del Patrimonio Edilizio e delle
Città che analizza le condizioni di sicurezza, consumo energetico,
 compatibilità ambientale e qualità dell'habitat urbano nazionale. Assieme al
 rapporto verranno prospettate le condizioni tecniche, normative e finanziarie 
necessarie all'attivazione di un Programma nazionale di rigenerazione urbana
 sostenibile che, "nella consapevolezza delle condizioni reali delle finanze 
pubbliche, proponga strumenti in grado di attivare realmente il credito e le 
partnership con i privati, oltre che avviare concreti interventi volti a 
rigenerare e valorizzare le città e le case degli italiani".


Il lancio dell'Agenzia DIRE:

Ambiente. Architetti: piano nazionale di eco-rigenerazione urbana
; un dovere rendere cittadini consapevoli stato sicurezza loro case
"Dopo gli importanti interventi per
mettere sotto controllo i conti pubblici e per combattere
 l'evasione fiscale, l'Italia deve urgentemente intraprendere 
delle politiche finalizzate a garantire la ripresa economica e a
 tutelare la qualita' del proprio territorio e delle proprie
citta', nell'ottica di ricreare un habitat urbano che consenta 
alle nuove generazioni di vivere, lavorare e contribuire alla 
crescita del Paese". Cosi' Leopoldo Freyrie, presidente del
 Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti
 e conservatori. "Per dare competitivita' e per attrarre gli
 investimenti, anche esteri- aggiunge Freyrie- serve ridare 
efficienza, sicurezza e vivibilita' alle cento citta' italiane 
che ospitano il 67% della popolazione italiana e che
 rappresentano il principale patrimonio culturale e produttivo del 
Paese: li' si concentra l'80% del Pil oltreche' - con i milioni
 di case frutto del risparmio dei cittadini degli italiani - la
 vera garanzia a fronte del debito pubblico".
   E' quindi la rigenerazione delle nostre citta' "l'obiettivo 
del programma Ri.U.So.- dice Freyre- iniziativa lanciata dal
 Consiglio nazionale degli architetti, dall'Ance e da Legambiente, 
per la riqualificazione del patrimonio immobiliare del nostro
 Paese, aperta alla collaborazione di tutta la filiera delle
 costruzioni, del mondo della ricerca, di Comuni e Regioni, cosi'
 come della Cassa depositi e prestiti, dell'Agenzia del Demanio,
 delle Fondazioni Bancarie, della Banca Europea di
 Investimenti".
"Il primo destinatario della Rigenerazione 
Urbana Sostenibile e' e deve essere il cittadino: ed e' un dovere
 di tutti noi renderlo consapevole dello stato della sicurezza
 dell'abitare e delle condizioni, anche patrimoniali, 
dell'immobile su cui ha investito e acceso lunghi mutui- continua
 Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli
 architetti- tanto piu' nel momento in cui si registra un aumento
 della pressione fiscale sul patrimonio immobiliare. Il cittadino
 consapevole deve percio' sapere che gli edifici non sono eterni, 
che la manutenzione deve essere finalizzata in primis alla 
sicurezza e al risparmio di risorse, che la qualita' e la
 sicurezza degli spazi pubblici sono un diritto".
   Le risorse per l'attuazione del Piano "possono essere attinte
 dalla messa a sistema dei finanziamenti dei programmi comunitari;
 dal riequilibrio degli investimenti pubblici tra grandi 
infrastrutture e citta'- elenca- dal risparmio derivante dalla
 messa in sicurezza di edifici e abitati rispetto ai danni causati
 da terremoti ed  eventi calamitosi derivanti dalla condizione 
idrogeologica; dalla razionalizzazione dei contributi e delle 
incentivazioni pubbliche sull'energia; dalla messa a sistema
 degli investimenti privati pubblici per le manutenzioni ordinarie 
e straordinarie; dalla valorizzazione delle  dismissioni del
 patrimonio pubblico e dalla creazione di strumenti finanziari ad
 hoc che mettano a reddito il risparmio energetico, idrico, e la 
manutenzione, erogando adeguati bonus volumetrici a fronte di un
 impatto ambientale vicino allo zero e  alla adozione di
 innovazioni tecnologiche utili all'efficienza tecnologica e 
infrastrutturale delle citta'".
Un provvedimento che "potrebbe essere
 adottato nell'immediato- sottolinea Leopoldo Freyrie, presidente
 del Consiglio nazionale degli architetti- puo' essere quello di
destinare  una significativa porzione della Carbon tax,
 introdotta dall'articolo 15 della Delega Fiscale in corso di 
approvazione, al programma di Ri.u.so. e, in particolare, a 
costituire l'elemento fondante il Piano nazionale per la 
rigenerazione urbana sostenibile".
 Al Governo e al Parlamento, conclude Freyrie, "non chiediamo
 norme 'epocali' o rivoluzionarie, bensi' la messa a punto, con 
la collaborazione degli architetti italiani, di un Piano 
strategico che utilizzi per lo piu' le norme esistenti,
 adattandole all'innovazione; creando -contemporaneamente - il
 contesto politico ed economico che consenta di puntare 
decisamente verso  obiettivi  raggiungibili e  mettendo a
 disposizione risorse finanziarie, fiscali e normative adeguate ad
 un progetto certamente ambizioso ma altrettanto certamente 
realizzabile".

 
 
 
 
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