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Professioni: architetti a Governo, approvare al più presto decreti attuativi, inaccettabile l'incertezza normativa

 
Testata:
Adnkronos
 
Data:
09-05-2012
 
 

"Il processo di riforma delle professioni iniziato a giugno del 2011 ha esaurito da tempo il suo iter parlamentare e ora attende solo i DPR che devono essere predisposti dal governo, sia per le 'societa' tra professionisti' che per concludere il quadro delle regole generali sulle attivita' professionali". Lo rileva il Consiglio Nazionale degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori in una lettera inviata al presidente del Consiglio Mario Monti, al ministro della Giustizia, Paola Severino e a quello dello Sviluppo Economico, Corrado Passera.

Secondo gli architetti: "Nel primo caso, la scadenza prevista dalla legge 183/2011 e' il 14 maggio prossimo e nonostante le nostre proposte e interlocuzioni, ad oggi non abbiamo contezza ne' dei contenuti del Decreto, ne' se esso sara' approvato nei tempi previsti, ne' cosa accadrebbe se cosi' non fosse. Lo stesso problema, piu' grave dati i contenuti, vale per il DPR di conclusione della Riforma, che ha un termine di pubblicazione previsto dalla medesima Legge per il 13 agosto prossimo: tenuto conto dell'iter di approvazione, siamo al limite della possibilita' di rispettare questo termine". La lettera continua: "Come sapete abbiamo offerto la massima disponibilita', con proposte presentate nel corso di numerosi incontri presso il ministero di Giustizia, per un riforma chiara, rapida ed efficace: i 150 mila architetti italiani - e con loro altri 2 milioni di professionisti - da quasi un anno lavorano in una condizione inaccettabile di incertezza normativa su aspetti fondamentali come le norme deontologiche, la pubblicita', l'assicurazione professionale, la formazione permanente. Tutto cio' nelle difficolta' gravi della recessione che sta creando disoccupazione, chiusura di Studi professionali, diminuzione drammatica del lavoro e dei fatturati".

Gli architetti italiani, continua la lettera, "con senso di responsabilita' e di impegno per il Paese, oltre ad aver formulato precise proposte per lo sviluppo mettendo a disposizione il loro sapere, hanno anche inciso, senza corporativismi, sul processo di Riforma perche' fosse equilibrato e innovativo: non crediamo, infatti, che l'obiettivo comune sia quello di rispondere ai desiderata dell'OCSE o del FMI, bensi' quello di creare le condizioni perche' i professionisti italiani siano motore di sviluppo e garanzia per la comunita' nazionale". "Questo Consiglio percio' - conclude la lettera - chiede con forza al Governo, di cui conosciamo l'impegno e l'attenzione verso la crescita e lo sviluppo, di mettere al piu' presto all'ordine del giorno l'approvazione dei Decreti, ultima definizione della Riforma delle professioni, per permetterci di porre mano rapidamente alle nostre nuove regolamentazioni e mettere cosi' i nostri iscritti in grado di affrontare il difficile lavoro quotidiano almeno con la certezza delle regole del gioco".

 
 
 
 
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