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Edilizia: architetti aderiscono a 'D day' lanciato dall'Ance

 
Testata:
AGI
 
Data:
10-05-2012
 
 

Il Consiglio Nazionale degli Architetti - anche nella qualita' di componente degli Stati Generali delle Costruzioni - aderisce al D Day indetto dall'Ance per il prossimo 15 maggio: "Il lavoro - si legge in una nota - deve essere pagato in tempi ragionevoli e certi. Non sono piu' tollerabili i ritardi, anzi i mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione ai professionisti e alle imprese che si trovano a fronteggiare, sia pure da angolature diverse, le conseguenze della crisi economica".
Leopoldo Freyrie, presidente degli architetti italiani, ha rilevato: "La questione dei ritardi dei pagamenti da parte della P.A., arrivati ormai a una media di 180 giorni e' grave soprattutto, perche' si somma a quella relativa all'estrema difficolta', se non impossibilita', di accesso al credito ed inasprisce il pesante tributo che i 150 mila architetti stanno pagando all'attuale situazione economica: si trovano ad operare in un mercato della progettazione enormemente contratto, sceso negli ultimi anni del 30%, poiche' riflette le gravi difficolta' in cui versa l'edilizia, e che sta provocando, insieme all'aumento delle tasse, la conseguente riduzione dei fatturati e, in molti casi, la chiusura degli Studi professionali di medie e piccole dimensioni".
Per Freyrie: "Ad essere particolarmente colpiti sono soprattutto i giovani architetti, che rappresentano il 40% dei nostri iscritti, molti dei quali ogni giorno sono costretti ad abbandonare la loro professione per esercitare la quale hanno compiuto un percorso universitario di 5 anni. Cio' e' un danno irreparabile, innanzitutto alla loro dignita' di professionisti, ma procura anche una grave perdita al nostro Paese, privato di talenti ai quali dovrebbe, invece, essere affidata la difesa e la valorizzazione di quello che sara' il futuro paesaggio italiano". Freyrie ha concluso: "Ci preoccupa anche la norma contenuta nella delega fiscale, secondo la quale i professionisti singoli o associati dovrebbero compilare bilanci per competenza e non per cassa. La proposta del Governo, non ancora chiarita, permetterebbe, come avviene per le societa', di scaricare fiscalmente tutte le spese, ma costringerebbe i professionisti a pagare l'Iva all'emissione della fattura, ancorche' quest'ultima non ancora pagata dal cliente: situazione che sarebbe insostenibile considerati i tempi medi di pagamento dei privati e della PA". 



Il lancio dell'Agenzia Adnkronos/Labitalia:

Edilizia: Freyrie (architetti), lavoro deve essere pagato in tempi certi. Il Consiglio nazionale architetti aderisce a D day lanciato da Ance
"Il lavoro deve essere pagato in tempi ragionevoli e certi. Non sono piu' tollerabili i ritardi, anzi i mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione ai professionisti e alle imprese che si trovano a fronteggiare, sia pure da angolature diverse, le conseguenze della crisi economica. Per questo motivo il Consiglio Nazionale degli Architetti - anche nella qualita' di componente degli Stati Generali delle Costruzioni - aderisce al D Day indetto dall'Ance per il prossimo 15 maggio." Cosi' Leopoldo Freyrie, presidente degli architetti italiani, nel corso della Conferenza degli Ordini provinciali, in corso a Roma. "La questione dei ritardi dei pagamenti da parte della Pa, arrivati ormai a una media di 180 giorni -aggiunge Freyrie- e' grave soprattutto perche' si somma a quella relativa all'estrema difficolta', se non impossibilita', di accesso al credito ed inasprisce il pesante tributo che i 150 mila architetti stanno pagando all'attuale situazione economica: si trovano ad operare in un mercato della progettazione enormemente contratto, sceso negli ultimi anni del 30% - poiche' riflette le gravi difficolta' in cui versa l'edilizia - e che sta provocando, insieme all'aumento delle tasse, la conseguente riduzione dei fatturati e, in molti casi, la chiusura degli Studi professionali di medie e piccole dimensioni". ''Ad essere particolarmente colpiti -spiega ancora - sono soprattutto i giovani architetti, che rappresentano il 40% dei nostri iscritti, molti dei quali ogni giorno sono costretti ad abbandonare la loro professione per esercitare la quale hanno compiuto un percorso universitario di 5 anni".
Per il presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti si tratta di "un danno irreparabile, innanzitutto alla dignita' di professionisti, ma procura anche una grave perdita al nostro Paese, privato di talenti ai quali dovrebbe, invece, essere affidata la difesa e la valorizzazione di quello che sara' il futuro paesaggio italiano". "Ci preoccupa anche la norma - conclude - contenuta nella delega fiscale, secondo la quale i professionisti singoli o associati dovrebbero compilare bilanci per competenza e non per cassa. La proposta del Governo, non ancora chiarita, permetterebbe - come avviene per le societa' - di scaricare fiscalmente tutte le spese, ma costringerebbe i professionisti a pagare l'Iva all'emissione della fattura, ancorche' quest'ultima non ancora pagata dal cliente: situazione che sarebbe insostenibile considerati i tempi medi di pagamento dei privati e della Pa".

 
 
 
 
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