Terremoto. Architetti: basta con la politica dell'emergenza. Rendere subito obbligatorio il 'libretto dell'edificio'
Testata:
DIRE
Data:
30-05-2012
"Basta con la politica dell'emergenza, ora occorre mettere in sicurezza il territorio italiano. Gli effetti del sisma che ha colpito l'Emilia Romagna sono eventi annunciati, cosi' come lo sono stati quelli causati dal terremoto dell'Aquila, e cosi' come lo erano tanti altri che hanno causato dall'inizio del secolo scorso 4 mila morti e oltre 200 miliardi di euro di danni, solo dal 1949". Cosi' il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori. "Il primo obiettivo- continua il Cna- deve essere la salvaguardia della vita dei cittadini e dei lavoratori che deve essere perseguito rendendo obbligatorio, a partire dalle scuole, l'addestramento sul comportamento da tenere in caso di terremoto. Dobbiamo renderci conto, poi, del pessimo stato in cui si trova il nostro patrimonio edilizio: l'Italia e' stata per lo piu' urbanizzata dal dopoguerra agli anni 80 con tecniche costruttive che rendono le abitazioni avviate al fine vita, non in grado di reggere un terremoto e che consumano energia quanto otto centrali nucleari". Tra le misure proposte dagli architetti italiani quelle di "rendere subito obbligatorio il 'libretto dell'edificio', connesso a un database nazionale", in modo che ogni cittadino italiano "conosca il livello di sicurezza delle abitazioni in cui vive e quello dei luoghi in cui lavora". Al censimento dello stato di sicurezza deve seguire "un programma, almeno ventennale, di rigenerazione degli abitati, con incentivi e contributi per renderli sicuri e, allo stesso tempo, capaci di risparmiare energia".
Il lancio dell'Agenzia ANSA: Sisma Emilia: architetti, tragedia annunciata, 4000 morti da 900. No a politica dell'emergenza, mettere in sicurezza il territorio Parla dei terremoti come di ''eventi annunciati'' che sono costati all'Italia 4 mila morti dall' inizio del 900 il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Ha organizzato finora dieci squadre di professionisti al lavoro con la protezione civile per certificare l'agibilita' degli edifici nelle zone colpite delle ultime scosse e afferma in una nota: ''Basta con la politica dell'emergenza, ora occorre mettere in sicurezza il territorio''. ''Dobbiamo renderci conto del pessimo stato in cui si trova il nostro patrimonio edilizio - continua - l'Italia e' stata per lo piu' urbanizzata dal dopoguerra agli anni 80 con tecniche costruttive che rendono le abitazioni avviate al fine vita, non in grado di reggere un terremoto e che consumano energia quanto otto centrali nucleari''. Gli architetti propongono un censimento della sicurezza degli edifici, in modo che ogni cittadino possa conoscere le condizioni dei luoghi dove vive e lavora. ''Deve seguire un programma, almeno ventennale, di rigenerazione degli abitati, con incentivi e contributi per renderli sicuri e capaci di risparmiare energia'', aggiungono.
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