Dopo le nuove forti scosse del 29 maggio, che hanno aggravato la situazione in Emilia, già critica dopo il terremoto del 20 maggio, il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori interviene sul sisma dicendo basta alla politica dell'emergenza, e affermando che "ora occorre mettere in sicurezza il territorio italiano".
"Gli effetti del sisma che ha colpito l'Emilia Romagna sono eventi annunciati, così come lo sono stati quelli causati dal terremoto dell'Aquila, e così come lo erano tanti altri che hanno causato dall'inizio del secolo scorso 4 mila morti e oltre 200 miliardi di euro di danni, solo dal 1949" spiega il CNAPPC in una nota.
"Il primo obiettivo - continua - deve essere la salvaguardia della vita dei cittadini e dei lavoratori che deve essere perseguito rendendo obbligatorio, a partire dalle scuole, l'addestramento sul comportamento da tenere in caso di terremoto. Dobbiamo renderci conto, poi, del pessimo stato in cui si trova il nostro patrimonio edilizio: l'Italia è stata per lo più urbanizzata dal dopoguerra agli anni 80 con tecniche costruttive che rendono le abitazioni avviate al fine vita, non in grado di reggere un terremoto e che consumano energia quanto otto centrali nucleari."
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