Giovanna Melandri è il nuovo presidente del Maxxi, il museo delle Arti del XXI secolo di Roma. Lo ha deciso, fra mille polemiche che arrivano da destra, e qualcuna da sinistra, il ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi. Polemiche che si intrecciano a doppio filo con la "rottamazione" in corso nel Pd. Condite da ironie sulla decisione annunciata dalla Melandri di volersi dedicare alla sua fondazione Uman Foundation. Senza tornare in Parlamento. E da critiche al ministro che, secondo il Pdl merita una sfiducia individuale.
Fabrizio Cicchitto, allora usa un po' di garbo, premette di avere molta stima per l'ex ministro. Ma dice che la scelta di Ornaghi vista «la caratterizzazione politica molto marcata» ha dell'incredibile, «un autentico fuor d'opera ». Il suo collega capogruppo del Senato Maurizio Gasparri, invece preferisce la spada al fioretto e «trova sconcertante la nomina ». Una scelta «sbagliata del governo tecnico sia sotto il profilo politico della competenza».
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Anche nel Pd c'è chi prende le distanze dalla scelta di Ornaghi, ma anche chi fa gli auguri di buon lavoro alla Melandri. Insieme al Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. E soddisfatti sono anche i direttori dei musei associati ad Amaci, l'Associazione dei musei di arte contemporanea, che ricordano come la Melandri «nel 1999 ha dato vita al primo nucleo del Maxxi».