Inizia così la lettera al Cup e al Pat con la quale il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha annunciato l'immediata sospensione della propria associazione al Comitato Unitario delle Professioni.
«Questa profonda trasformazione - continua la lettera - che è innanzitutto culturale, deve comunque salvaguardare l'etica professionale e la peculiarità dei nostri mestieri, ma avrebbe dovuto, già da tempo, riflettersi negli approcci e nelle strategie degli organismi interprofessionali, facendone dei fondamentali nodi di un coordinamento capace di guidare il cambiamento. La realtà del mondo che ci circonda è fatta di integrazione delle conoscenze, reti di lavoro e cooperazione e a distanza: i comitati interprofessionali, invece, sono tavoli formali di incontro, tesi a rappresentare in sede politica una mera somma di numeri delle cosiddetta "categoria" delle professioni liberali, in funzione di proposta o resistenza a norme che regolano il mercato».
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