I tavoli interprofessionali non favoriscono il confronto su cambiamento nei servizi professionali offerti, richiesta di servizi integrati e inter-disciplinarietà. Sulla base di questa considerazione il Cnappc, Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori è uscito dal Cup, Comitato Unitario delle Professioni.
Nella lettera inviata a Cup e Pat, il Cnappc ha affermato che i consigli nazionali dovrebbero "promuovere un cambiamento profondo nella realtà organizzativa e di lavoro dei nostri iscritti, nella stragrande maggioranza ancora legata ad una tradizione micro-professionale e solitaria".
A detta del Consiglio Nazionale degli Architetti, la trasformazione, che deve salvaguardare l'etica professionale, "avrebbe dovuto già da tempo riflettersi negli approcci e nelle strategie degli organismi interprofessionali".
"I tavoli interprofessionali invece - continua il Cnappc - sono tavoli formali di incontro, tesi a rappresentare in sede politica una mera somma di numeri delle cosiddetta categoria delle professioni liberali".
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