Un provvedimento urgente per autorizzare le amministrazioni locali a sbloccare le risorse per pagare i debiti alle imprese. È la richiesta che Ance, Associazione nazionale costruttori edili, Anci, Associazione nazionale comuni italiani, e Confindustria rivolgono al Governo.
Secondo Graziano Delrio e Paolo Buzzetti, presidenti di Anci e Ance, si potrebbe concordare una misura una tantum con l'Unione Europea in modo da garantire la sopravvivenza di molte imprese del settore edile ed evitare ripercussioni su tutta la filiera.
A causa del quadro normativo e della crisi economica in atto, riferiscono i presidenti, le Amministrazioni sono costrette ad essere insolventi, cioè a non pagare i propri debiti pur avendo le risorse necessarie.
A detta delle associazioni, le misure adottate finora si sono rivelate inadeguate. Per pagare i circa 9 miliardi di euro relativi ad opere già appaltate, i Comuni dovrebbero poter sforare il patto di stabilità.
(...)
Appoggio alle richieste di imprese e Comuni è stato manifestato dal Cnappc, Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.
Il presidente Leopoldo Freyrie ha infatti ricordato che anche i professionisti, dopo aver eseguito regolarmente i servizi di progettazione, sono vittima dei ritardati pagamenti, con effetti che mettono a rischio la sopravvivenza di molti studi professionali.
Per il presidente, tutto ciò può essere causa di pericolose tensioni anche sul piano occupazionale, con conseguenti gravi ricadute sulla coesione sociale.