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Debiti P.a.: architetti, decreto comprenda anche professionisti

 
Testata:
AGI
 
Data:
20-03-2013
 
 

"Il Ministro non ci nomina ma non possiamo nemmeno immaginare che il decreto per sbloccare i  pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione, annunciato dal titolare dell'Economia, Vittorio Grilli, non includa anche i professionisti italiani e sia, quindi, limitato alle sole imprese". Cosi' in una nota il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Gli architetti italiani, ricorda la nota, "vantano crediti dalla pubblica amministrazione per circa 500 milioni di euro sul totale di circa 2 miliardi che lo Stato deve al comparto della progettazione delle opere pubbliche".


Il comunicato nel lancio dell'Agenzia Adnkronos/Labitalia:
Imprese: architetti, decreto su pagamenti comprenda anche professionisti
"Il ministro  non ci nomina, ma non possiamo nemmeno immaginare che il decreto per sbloccare i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione, annunciato dal titolare dell'Economia, Vittorio Grilli, non includa anche i professionisti italiani e non sia, quindi, limitato alle sole imprese. Grilli sa bene che le professioni italiane, cosi' come le aziende, sono soffocate da questi ritardi che rendono insostenibile una gia' precaria situazione aggravata dall'attuale congiuntura economica". Cosi' il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori. "Gli architetti italiani, e lo abbiamo urlato piu' volte, vantano crediti dalla pubblica amministrazione -si legge nella nota- per circa 500 milioni di euro sul totale di circa 2 miliardi che lo Stato deve al comparto della progettazione delle opere pubbliche. Si tratta di una situazione che non puo' essere  ulteriormente sopportata da un comparto, come appunto quello della progettazione, che registra eccezionali e insopportabili dinamiche di flessione anche per il blocco delle opere pubbliche". "Piu' di altre professioni -continua la nota- stiamo pagando un pesante tributo alla crisi poiche' sulla nostra attivita' si riflette inevitabilmente il trend negativo del settore dell'edilizia che sta provocando una conseguente significativa riduzione dei fatturati e, in molti casi, la chiusura di numerosissimi studi professionali di medie e piccole dimensioni con gravissime conseguenze negative soprattutto per i giovani architetti".
 "Consapevoli della complessa situazione economica e sociale che il Paese sta vivendo e per far ripartire la nostra economia -continua la nota dei professionisiti- da tempo abbiamo messo in campo una proposta concreta e individuato gli strumenti per realizzarla: puntare su un piano di rigenerazione urbana sostenibile, spostando risorse dalle grandi infrastrutture alle citta', vero cuore della nazione, perche' solo una politica seria di 'riuso' puo' portare a risparmi veri e alla crescita economica, culturale e sociale indispensabile all'Italia". Per il Consiglio nazionale degli architetti, "il tempo dell'attesa e' scaduto: ci aspettiamo ed esigiamo risposte e interventi chiari, e il pagamento del dovuto sara' un primo sia pur tardivo segnale, non discriminando tra imprese e professionisti". "Superamento della bulimia burocratica e il taglio drastico ai costi interni alla pubblica amministrazione sono indispensabili per far ripartire il Paese", conclude.

Il comunicato nel lancio dell'Agenzia ANSA:
Debiti P.a.: architetti, decreto comprenda anche professioni
''Il Ministro non ci nomina, ma non possiamo nemmeno immaginare che il Decreto per sbloccare i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione, annunciato dal titolare dell'Economia, Vittorio Grilli, non includa anche i professionisti italiani e non sia, quindi, limitato alle sole imprese. Grilli sa bene che le professioni italiane, cosi' come le aziende, sono soffocate da questi ritardi che rendono insostenibile una gia' precaria situazione aggravata dall'attuale congiuntura economica''. Cosi' il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. ''Gli architetti italiani vantano crediti dalla pubblica amministrazione per circa 500 milioni di euro sul totale di circa 2 miliardi che lo Stato deve al comparto della progettazione delle opere pubbliche. Si tratta di una situazione che non puo' essere ulteriormente sopportata da un comparto, come appunto quello della progettazione, che registra eccezionali ed insopportabili dinamiche di flessione anche per il blocco delle opere pubbliche''.

 
 
 
 
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