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Premi: i vincitori dell' "Abitare il Mediterraneo" dedicato quest'anno all'architettura religiosa per l'integrazione culturale.

 

Trapani, 15 giugno 2013.  Filipa Roseta Vaz Monteiro e  Francisco Vaz Monteiro per la chiesa e il complesso comunitario portoghese Senhora Boa Nova a Estoril; Antonio Carcione, Giuseppe Amadore, Alessandro Zanchi, Giovanni Calabrese Carmelo Russo per il recupero e la riconversione della Chiesa dei Santi Giorgio e Dionigi a Catania; Giuseppe Pellitteri, Dario Riccobono, Vincenzo Venezia, Enzo La Scalia, Salvatore Interbartolo, Francesco Di Maio, Alessia Riccobono (nella specifica sezione dedicata ad architetti iscritti ad Ordini siciliani) per il Complesso parrocchiale di San Gregorio ad Agrigento: questi i vincitori della IV edizione del Premio internazionale "Abitare il Mediterraneo", bandito dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, dalla Consulta Regionale degli Architetti della Sicilia e dalla Unione Mediterranea degli Architetti (l'UMAR), quest'anno dedicato all'architettura religiosa.

Il Premio internazionale di realizzazioni architettoniche intitolato "Abitare il Mediterraneo", è dedicato ai professionisti che, attraverso il loro lavoro, idee e passioni incidono sulle trasformazioni della società nel Mediterraneo, promuovendo il dialogo interculturale e interetnico con l'obiettivo di alimentare uno scambio di idee, conoscenze, approcci.

La scelta di un tema comune, affrontato in realtà talvolta profondamente diverse, - viene ricordato - induce al confronto non solo di risultati, ma anche di ragionamenti, logiche, istanze, che sottendono i risultati stessi proponendo l'architettura quale linguaggio universale di confronto tra i popoli, in grado di superare quelle divergenze politiche e talvolta religiose che spesso impediscono un proficuo confronto tra le civiltà della terra.

Tra gli altri vincitori del Premio va segnalata la menzione speciale assegnata a Matilde Cassani per Spiritual devices (sacred spaces in profane buildings) e quattro menzioni a Fabio Alfano per la Cappella Maria Donna di Pace; a Giuseppe Di Vita per il Complesso parrocchiale Santa Maria di Nazareth in San Cataldo; a Giovanni Ingallinera per una moschea per Telagh e a Luigi Leoni e Chiara Rovati per la Chiesa Madre di Dio - Grotta del Latte - Betlemme (Palestina).

 
 
 
 
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