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Architetti: bene la semplificazione delle modifiche alla sagoma

 
Testata:
edilportale.com
 
Data:
16-07-2013
 
Autore:
Rossella Calabrese
 
 

"Gli architetti italiani considerano positivamente la formulazione dell'articolo 30 del DL Fare che, consentendo la modifica della 'sagoma' degli edifici nella ristrutturazione edilizia, rende possibile la rigenerazione urbana sostenibile". Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
Ricordiamo che, secondo il Decreto del Fare (DL 69/2013), le ristrutturazioni con demolizione e ricostruzione non dovranno più rispettare il vincolo della sagoma, ma solo quello della volumetria. Il cambio di sagoma, quindi, non sarà più considerato un intervento pesante e per la sua realizzazione sarà sufficiente la Scia invece che il permesso di costruire (leggi tutto).
 
Secondo gli Architetti, la nuova misura consentirà "di riqualificare il patrimonio edilizio italiano che versa in pessime condizioni dal punto di vista delle condizioni dell'habitat, della sicurezza e dell'efficienza energetica".
 
A quanti sostengono che dietro l'articolo 30 sia in agguato l'abusivismo edilizio, il Cnappc risponde che "modificare la sagoma degli edifici - così come avviene negli altri Paesi europei - significa, innanzitutto, valorizzare il paesaggio urbano; mettere in sicurezza gli edifici pericolosi e indifesi rispetto al rischio sismico e a quello idrogeologico; migliorare la qualità della vita degli abitanti delle periferie e semiperiferie delle città, riqualificare la pessima edificazione realizzata dal Dopoguerra agli anni Ottanta".
(...)

 
 
 
 
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