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«Aprire il mercato: oggi escluso il 90% dei professionisti»

 
Testata:
Il Sole 24Ore
 
Data:
31-07-2013
 
Autore:
Paola Pierotti
 
 

«Basta leggi omnibus che frammentano il quadro normativo del settore degli appalti, serve una revisione rapida e organica del Codice dei contratti. Bisogna aprire il mercato della progettazione e permettere l'accesso a quel 90% di professionisti oggi di fatto escluso. Bisogna investire sui giovani e portare al cantiere i progetti scelti con i concorsi». Architetti, dottori agronomi e forestali, geologi, geometri, ingegneri, periti agrari e periti industriali (complessivamente 600mila professionisti) hanno firmato un documento indirizzato al ministro Maurizio Lupi, per chiedere una revisione complessiva del Codice dei contratti e del regolamento di attuazione. Obiettivo: favorire la libera concorrenza nel mercato dei lavori pubblici e introdurre elementi che favoriscono la qualità.
«L'accesso al mercato dei lavori pubblici - ricorda Rino La Mendola, vicepresidente del Cnappc e componente del gruppo di lavoro interprofessionale - è attualmente sbarrato per gli effetti determinati dall'articolo 263 del Regolamento di attuazione del Codice dei Contratti. Le stazioni appaltanti, redigendo il bando per gli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria, oggi fissano tra i requisiti tecnico-economici necessari per partecipare alla gara, non solo il fatturato che il concorrente deve dimostrare di avere maturato negli ultimi 5 anni (da due a quattro volte l'importo del servizio oggetto della gara), ma anche il personale tecnico (dipendenti o consulenti stabili) di cui il concorrente deve dimostrare di avere fruito negli ultimi tre anni (da due a tre volte il numero stimato nel bando)». Una richiesta «discriminatoria» come dicono i rappresentanti delle professioni tecniche che hanno denunciato la chiusura del mercato all'Autorità del Garante della Concorrenza), aggravata dalla pesante crisi economica che ha impedito alla stragrande maggioranza di professionisti di conseguire o di conservare il possesso di tali requisiti.
(...)

 
 
 
 
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