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Sisma L'Aquila: Cialente,"discutere con Ue su patto stabilita'"

 

Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, annuncia per il prossimo mese di settembre un'azione di pressione nei confronti del Governo nazionale affinché ''apra una trattativa con l'Unione Europea per escludere dal patto di stabilità fissato al 3% del rapporto deficit-Pil le spese sostenute per le calamità naturali, visto che tra l'altro i terremoti ora sono capitati all'Italia, un Paese a rischio, ma in futuro potrebbe capitare, sperando sempre di no, anche ad altre nazioni''. In tal senso, Cialente, in prima linea per la ricostruzione dell'Aquila colpita dal sisma del 6 aprile 2009, rivela di aver scritto e inviato a Roma un'ipotesi di norma. Il testo del provvedimento propone: ''In caso di calamità naturale, per la quale l'Unione europea abbia trasferito somme dal fondo di solidarietà, lo Stato Membro e' autorizzato con proprie risorse a intervenire per la riparazione dei danni recati al patrimonio edilizio, all' ambiente e all'economia. Fino al limite di 20 volte di quanto stanziato dalla Ue con il fondo di solidarietà non viene calcolato nell'ambito del patto di stabilita'''. Per Cialente, ''questa norma permetterebbe di ricostruire senza che lo Stato si accorga di nulla''. ''Bisogna rimuovere l'ostacolo modificando il trattato di Maastricht sulla base di una questione anche banale, se si vuole: una calamita' naturale non e' colpa del governo e l'Europa si dovrebbe preoccupare non di ricostruire per conto del Paese, ma di ricostruire escludendo le somme dal patto di stabilita'''

 
 
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