Sciveres, «firma» da premio

Non è la prima volta che l'"architettura" di Nunzio Gabriele Sciveres viene premiata. Eppure, questa volta, il sapore della vittoria ha un gusto davvero speciale. Il progettista vittoriese, aggiudicandosi il premio internazionale di architettura "Barbara Cappochin", è riuscito ad incassare una serie di primati: è il primo italiano, anzi "siciliano", e per di più "giovane" architetto ad avere trionfato nel concorso Biennale di Architettura "Barbara Cappochin", manifestazione promossa dall'omonima Fondazione, dall'Ordine degli Architetti dagli enti, provinciale e comunale, di Padova, in collaborazione con la Regione del Veneto, il Consiglio nazionale architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori e l'Unione internazionale degli architetti.
Unanime il giudizio espresso sull'opera di Sciveres dalla giuria che, a maggioranza straniera, è presieduta dal presidente del Consiglio Nazionale Leopoldo Freyrie. Secondo la giuria l'opera "A2M. Social Housing", realizzata da Sciveres a Marina di Ragusa con progetto preliminare con l'architetto Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, "non è solo una bella architettura in riva al mare di Sicilia, ma indica anche una strada di assunzione di responsabilità estetica, sociale e culturale, importante per riaffermare la capacità dell'architettura nel risolvere i problemi fondamentali dell'abitare contemporaneo». "Il progetto è infatti la rappresentazione migliore di come il talento dell'architetto possa produrre una soluzione di grande qualità ad un tema complesso, in un luogo bello e difficile" scrive ancora la commissione giudicatrice sottolineando il "coraggio dell'architetto di realizzare alloggi di serena bellezza, grande comfort abitativo, con tipologia innovativa rispetto agli schemi tradizionali del social housing, disegnando un piccolo quartiere la cui estetica contemporanea ha ben assimilato la tradizione del contesto».
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