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Multidisciplinarietà e formazione i must per le professioni del futuro

 
Testata:
edilportale.com
 
Data:
04-10-2013
 
Autore:
Rossella Calabrese
 
 

Le prime case autosufficienti risalgono agli anni '80. Oggi non sono ancora entrate nella normalità della progettazione. Molto dipende dai professionisti". Così Thomas Miorin, Direttore di Habitech Distretto Tecnologico Trentino ha aperto il convegno sulle professioni del futuro a Smart Village. "La sostenibilità deve essere il principio guida della progettazione, bisogna lavorare con il linguaggio e la metrica della sostenibilità, come gli altri settori lavorano con la qualità".
Secondo Miorin, occorre passare dalla logica della classe energetica a quella della prestazione, calcolandone e rispettandone il tempo di payback, cioè di ritorno dell'investimento. Per garantire le prestazioni, occorre integrare le competenze (ad es.: termica e acustica), tener conto del rendimento economico di un impianto o di un sistema. Le aziende - ha sottolineato Miorin - dovrebbero migliorare gli ambienti di lavoro per aumentare la produttività delle persone che vi lavorano. Alle competenze tecnologiche, devono unirsi quelle 'soft': capacità di ascolto, persuasione, pragmatismo, comunicazione. Altro principio guida - ha concluso - deve essere la soddisfazione del cliente, la filiera dell'edilizia deve modificarsi per aderire alle esigenze degli abitanti degli edifici.
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Matteo Capuani, Presidente del Dipartimento Progetto e Innovazione del Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, ha sottolineato che l'autocritica è iniziata dagli Ordini, che hanno cominciato ad interrogarsi sui motivi delle difficoltà della professione di architetto e della filiera dell'edilizia.

Il Cnappc ha investito le sue energie sul progetto RI.U.SO. per rigenerare i milioni di vani inutilizzati perché inadatti alle nuove esigenze. Il progetto RIUSO individua anche le competenze professionali necessarie per la riqualificazione urbana. A RIUSO è seguito il documento 'Rigenera l'Italia' che suggerisce innovazioni normative e degli strumenti urbanistici. "Stiamo lavorando per mettere in rete i piccoli studi, anche attraverso il BIM, per unire le competenze e migliorando i progetti" - ha concluso Capuani.
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