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Suolo: Fillea Cgil, "mettere fine a edilizia saccheggio territorio"

 

"Serve una politica industriale della filiera delle costruzioni in grado di dare un forte segno di discontinuità, mettendo una volta per tutte la parola fine ad una edilizia caratterizzata dal saccheggio del territorio, dalla cementificazione selvaggia, dal consumo del suolo. In gioco non c'e' il futuro del lavoro di questo settore ma anche il futuro del nostro territorio". Cosi' Salvatore Lo Balbo, segretario nazionale Fillea Cgil,  "L'intera filiera istituzionale - dal governo agli enti locali - ha la responsabilità  di non aver posto fino ad oggi un limite alla cementificazione, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti- sottolinea Lo Balbo- soprattutto quando si contano i danni catastrofici prodotti da una pioggia abbondante o da un terremoto di media entità,  amplificati e trasformati in immani tragedie proprio dalla fragilità  del territorio figlia di quella visione devastatrice".  Dalla Fillea arriva, quindi, la proposta di "una Kyoto per il consumo di suolo", annuncia Lo Balbo, perché "e' urgente che il Parlamento europeo ufficializzi i contenuti degli 'Orientamenti della Commissione Europea in materia di buone pratiche per limitare, mitigare e compensare l'impermeabilizzazione del suolo". Infatti, "per andare nella direzione della de-cementificazione, occorre attivare azioni coerenti con le definizioni presenti negli Orientamenti della Commissione europea, traducendole in disegni di legge nazionali e regionali" impedendo il rischio di "una nuova colata di cemento e di un ingrossarsi dei portafogli di speculatori e mafiosi".

 
 
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