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CNAPPC
 

Edilizia: Freyrie (Cnappc), smettere di consumare suolo e riusare le citta'

 
Testata:
Adnkronos
 
Data:
25-02-2014
 
 

Costruire o riqualificare? Dal punto di vista degli architetti "non e' un'antinomia. Dobbiamo smettere di consumare suolo e questo vuol dire riusare la citta', e la citta' si riusa riqualificando, demolendo e ricostruendo laddove non vale la pena di riqualificare. La cosa importante e' avere un progetto per la citta', dove vive il 70% degli italiani e si fa l'80% del Pil: in Italia non si investe nelle citta' da 40 anni, e si vede". Cosi' Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori (Cnappc), a margine del Forum RI.U.SO03 alla Casa dell'Architettura di Roma. Le scuole, gli edifici pubblici e le residenze vanno messi in sicurezza, ma bisogna anche "imparare a progettare un habitat migliore". Per farlo "non servono grandi risorse economiche o grandi investimenti da parte dello Stato - sottolinea Freyrie - basta un progetto strategico chiaro e iniziare subito a lavorare". E servono "poche leggi, anzi: la burocrazia e' uno dei problemi che blocca la riqualificazione delle citta'. Serve invece liberare le energie: se non si puo' piu' e non si deve piu' consumare suolo, bisogna rendere vantaggioso dal punto di vista economico e semplice intervenire sulle citta'. E poi naturalmente - conclude - valorizzare i nostri grandi beni monumentali che sono la bellezza che ci invidia tutto il mondo".

Il comunicato nel lancio dell'Agenzia ANSA:
Edilizia: Cresme, in 2013 19 mld incentivi per ristrutturare
In Italia si costruisce sempre meno ma si recupera sempre di piu' l'esistente: nel 2013 infatti si sono investiti solo 51 miliardi di euro in nuove costruzioni e ben 115 per il recupero, tra manutenzione ordinaria e straordinaria, Sono alcuni dei dati di una ricerca del Cresme presentata oggi a Roma durante il forum Ri.u.so03, organizzato da Ance, Consiglio nazionale degli architetti e Legambiente. Questo cambiamento si inserisce in un contesto di pesante crisi del settore che, dal 2006 al 2013, ha perso il 35% del valore. Nel 2006 si erano infatti investiti 192 miliardi, di cui 85 per nuove costruzioni, mentre nel 2013 la cifra e' scesa a 166, che diventano 173,5 se si considerano gli investimenti in fonti rinnovabili che nel 2006 erano quasi assenti. "Gli investimenti in nuova edilizia residenziale - spiega al ricerca - sono crollati del 58,7% e il giro di affari del mercato immobiliare si e' ridotto, a causa del crollo del numero delle compravendite e dei prezzi, del 60%. Di contro, il peso dell'attivita' di manutenzione e recupero del patrimonio esistente sul totale del valore della produzione e' cresciuto di oltre 11 punti percentuali". Questa crescita e' dovuta in parte alla mancanza di nuove costruzioni ma, soprattutto, agli incentivi fiscali che, seppur tra molte difficolta', sono stati abbastanza stabili negli ultimi anni.
Nel 2013 gli incentivi per la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica sono ammontati a 19 miliardi di euro pari al 42% del residenziale, di cui 14,5 miliardi gli investimenti incentivati per la ristrutturazione edilizia e 4,5 quelli per la riqualificazione energetica. Sono i dati raccolti dal Cresme in una ricerca presentata oggi durante il forum Ri.u.so03 sulla riqualificazione edilizia promosso da Ance, Consiglio nazionale architetti e Legambiente. Questi 19 miliardi rappresentano il 42% del totale degli investimenti in nuove costruzioni del 2013 e sono in crescita rispetto al 2012 quando erano stati 11,5 per le ristrutturazioni e 3 per l'efficienza. La ricerca Cresme sottolinea poi come questo sistema di incentivi abbia visto cambiare spesso negli ultimi anni le percentuali di detrazione e le regole in generale. Un andamento che viene definito a "spizzichi e bocconi" che ha pero' garantito una continuita' di azione seppur faticosa e incerta.

Il comunicato nel lancio dell'Agenzia OMNIROMA:
Edilizia, Cresme: allarme sprechi energetici per scuole e uffici
Metà degli edifici per uffici pubblici ha più di 70 anni e una scuola su tre, costruita più di 50 anni fa, ha un vetro singolo. A lanciare l'allarme una ricerca del Cresme presentata in occasione del convegno RIUSO03 promosso da Ance, Consiglio Nazionale Architetti e Legambiente. Secondo Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, "l'efficienza energetica del patrimonio immobiliare esistente è un imperativo per l'Italia, così come per gli altri Stati membri in presenza di una Direttiva che fissa una serie di obiettivi stringenti". Fino a oggi, secondo lo studio, lo Stato spende 45,2 miliardi di euro ogni anno per consumi termici ed elettrici negli 11,8 milioni di edifici residenziali, 1,3 miliardi nelle 52mila scuole e 644 milioni nei 13,7mila edifici pubblici. Dall'analisi del Cresme emerge inoltre un'Italia delle costruzioni in bilico tra un passato non più produttivo e le opportunità del futuro legate alla riqualificazione energetica. Di fronte al crollo del mercato classico, che tra il 2006 e il 2013 ha visto il valore complessivo della produzione ridursi del 32%, gli investimenti in nuova edilizia residenziale diminuire del 58,7% e il giro di affari del mercato immobiliare in calo del 60%, c'è infatti la crescita di 11 punti percentuali per l'attività di manutenzione e recupero del patrimonio esistente. Un "duello" tra i due campi che vede prevalere il secondo anche per quanto riguarda gli investimenti: nel medesimo periodo infatti gli stanziamenti per nuove costruzioni sono scesi da 85 miliardi di euro a 51, contro l'ascesa delle attività di recupero da 106,5 a 115,1 miliardi. Una cifra che corrisponde al 66,4%, salendo fino al 70% se si sommano i 7,5 miliardi di investimenti in fonti energetiche rinnovabili, dell'intero mercato delle costruzioni nel 2013, pari a 173,5 miliardi.

Il comunicato nel lancio dell'Agenzia DIRE:
Edilizia. Realacci: spese energia valgono 10 volte manovra Imu. Risparmio energia, riqualificazione antisismica ancora priorita'
Edilizia. Cresme: 47 mld/anno per luce e calore; edifici spreconi. Risorse per risparmio energetico ora in capitolo investimenti
"L'Italia spende 45,2 miliardi di euro ogni anno per consumi termici ed elettrici negli 11,8 milioni di edifici residenziali, 1,3 miliardi nelle 52mila scuole, 644 milioni nei 13,7 mila edifici pubblici". Questi alcuni dei dati "allarmanti" che emergono da una ricerca del Cresme presentata in occasione del convengo 'La rigenerazione urbana sostenibile per l'ambiente e lo sviluppo', promosso da Ance, Consiglio Nazionale Architetti e Legambiente, oggi alla Casa dell'Architettura di Roma. La sfida "deve impegnare le forze economiche, professionali e sociali del Paese" e "deve portare a sviluppare una strategia in grado di mirare quei segmenti del patrimonio oggi piu' deboli dal punto di vista energetico e maggiormente energivori", rileva la ricerca. Si tratta di "quel 49% di edifici per uffici pubblici che ha piu' di 70 anni, quel 35% di scuole con il vetro singolo fra quelle costruite piu' di 50 anni fa". L'efficienza energetica del patrimonio immobiliare esistente, infatti, "e' un imperativo per l'Italia, cosi' come per gli altri Stati membri in presenza di una Direttiva che fissa una serie di obiettivi stringenti", ricorda il Cresme. Ecco perche' "le risorse che devono essere destinate al risparmio energetico non possono piu' essere considerate come mere spese quanto, invece, entrare a pieno titolo nel capitolo investimenti", conclude il Cresme.
 "Colpisce poi che i consumi termici ed elettrici delle case valgano 45,2 miliardi di euro l'anno: piu' di dieci volte la manovra dell'Imu. Abbatterli puo' portare alle famiglie un risparmio ben maggiore. Basti ricordare che nel 2012 gli italiani hanno pagato in media sulla prima casa 235 euro di Imu, mentre tra una casa costruita bene e una casa costruita male passano 1.500 euro di bolletta energetica. E anche per quanto riguarda gli edifici pubblici - secondo il Consip - la spesa energetica e' maggiore di 5 miliardi di euro annui, di cui 1,3 imputabili alle sole scuole". Lo afferma Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, commenta i dati del rapporto 'Riuso03' del Cresme, proposto da Ance, Consiglio nazionale architetti e Legambiente. I dati presentati dal Cresme, "sono coerenti con il bilancio tracciato dallo stesso Cresme insieme al Servizio Studi della Camera dei Deputati, nonche' con l'azione che la commissione Ambiente della Camera sta portando avanti, sugli incentivi per ristrutturazioni ed eco-bonus in edilizia: la misura di gran lunga piu' importante messa in campo per l'occupazione nel 2013", sottolinea il democratico. Gli sgravi fiscali per ristrutturazioni ed eco-bonus hanno, infatti, prodotto lo scorso anno "19 miliardi di investimenti, garantendo oltre 280mila posti di lavoro, tra diretti e indotto".
Il mercato delle costruzioni sta radicalmente cambiando le proprie caratteristiche. "Tra 2006 e 2013, infatti, il valore complessivo della produzione del mercato delle costruzioni si e' ridotto del 32%, gli investimenti in nuova edilizia residenziale sono crollati del 58,7% e il giro di affari del mercato immobiliare si e' ridotto, a causa del crollo del numero delle compravendite e dei prezzi, del 60%. Di contro, il peso dell'attivita' di manutenzione e recupero del patrimonio esistente sul totale del valore della produzione e' cresciuto di oltre 11 punti percentuali". Questi alcuni dei dati che emergono da una ricerca del Cresme presentata in occasione del convengo 'La rigenerazione Urbana sostenibile per l'ambiente e lo sviluppo', promosso da Ance, Consiglio Nazionale Architetti e Legambiente, oggi presso la Casa dell'Architettura di Roma. "Nel 2013- sostiene il Cresme- il valore della produzione delle costruzioni e' stato pari a 173,5 miliardi di euro (comprensivi degli investimenti in impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili ed escluse le spese per i trasferimenti di proprieta'), mentre la spesa per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio esistente, che comprende anche l'efficientamento energetico, e' ammontata a 115,1 miliardi di euro, pari al 66,4% dell'intero mercato delle costruzioni. E se a questi vengono aggiunti i 7,5 miliardi di euro degli investimenti in fonti energetiche rinnovabili, si supera il 70% del valore delle costruzioni".
"Gia' il presente (66,4%) e ancor piu' il futuro dell'edilizia non e' legato a un ulteriore consumo di suolo, ma al riuso e alla rigenerazione del patrimonio esistente e delle nostre citta', al risparmio energetico, alla sicurezza antisismica: basti ricordare che circa il 60% delle scuole italiane e' stato costruito prima dell'emanazione delle norme antisismiche", prosegue Ermete Realacci. Anche per questo "e' strategico stabilizzare il credito di imposta per il risparmio energetico in edilizia e gli interventi di consolidamento antisismico- conclude il presidente della commissione Ambiente della Camera- questi temi sono sempre stati tra le priorita' della commissione e, per quanto in mia possibilita', mi impegno a fare in modo che siano anche al centro dell'azione del nuovo governo".


Il comunicato nel lancio dell'Agenzia Adnkronos:
Edilizia: con 115 mld riqualificazione batte nuovo fermo a 51 mld. 
47 mld l'anno per riscaldare e illuminare case, scuole, uffici pubblici edilizia

Il mercato delle costruzioni sta cambiando faccia. Tra il 2006 e il 2013, il valore complessivo della produzione del mercato delle costruzioni si e' ridotto del 32%; gli investimenti in nuova edilizia residenziale sono crollati del 58,7% e il giro di affari del mercato immobiliare si e' ridotto, a causa del crollo del numero delle compravendite e dei prezzi, del 60%. Di contro, il peso dell'attivita' di manutenzione e recupero del patrimonio esistente sul totale del valore della produzione e' cresciuto di oltre 11 punti percentuali. La crescita dell'attivita' di recupero e' dipesa, da un lato, dalla pesante riduzione degli investimenti per le nuove costruzioni, crollati in termini assoluti e a valori correnti, da 85 miliardi di euro del 2006 a meno di 51 nel 2013; dall'altro, dalla crescita dell'attivita' di manutenzione, rinnovo, recupero, che e' passata, sempre in valori correnti, dai 106,5 miliardi di euro del 2006 ai 115,1 del 2013. Sono alcuni dei dati che emergono da una ricerca del Cresme presentata in occasione del Forum RI.U.SO03 promosso da Ance, Consiglio Nazionale Architetti e Legambiente. La ricerca lancia anche l'allarme per lo spreco energetico: l'Italia spende 45,2 miliardi di euro ogni anno per consumi termici ed elettrici negli 11, 8 milioni di edifici residenziali; 1,3 miliardi nelle 52mila scuole; 644 milioni nei 13,7mila edifici pubblici. La sfida lanciata in occasione del Forum e' quella di sviluppare una strategia dedicata a quei segmenti del patrimonio oggi piu' deboli dal punto di vista energetico e maggiormente energivori: quel 49% di edifici per uffici pubblici che ha piu' di 70 anni, quel 35% di scuole con il vetro singolo fra quelle costruite piu' di 50 anni fa. Le risorse da destinare al risparmio energetico non possono piu' essere considerate come spese ma come investimenti.

Il comunicato nel lancio dell'Agenzia DIRE:
Energia. Architetti: sicurezza e risparmio, ristrutturare scuole. Plessi devono anche diventare un luogo 'bello' per la comunita'.
"L'intervento sulle scuole e' fondamentale, vanno messe in sicurezza e devono risparmiare energia. Oggi un terzo delle scuole ha il vetro singolo alle finestre". Lo dice Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, a margine del convegno 'La rigenerazione urbana sostenibile per l'ambiente e lo sviluppo', oggi presso la Casa dell'Architettura di Roma. "Soprattutto le scuole devono diventare un luogo importante nelle citta' e anche 'bello'- chiosa l'architetto- un luogo dove i nostri ragazzi vadano volentieri a studiare e un luogo che possano usare anche i cittadini". Infatti, prosegue Freyrie, "le scuole devono smettere di essere aperte solo un numero di ore al giorno, ma devono essere il luogo in cui si riunisce la comunita': dalle sedute di consominio alle riunioni di quartiere". Bisognerebbe insomma "usare l'edificato pubblico, che e' spesso vuoto, per quello che serve", conclude Freyrie.

 
 
 
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