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CNAPPC
 

Le scuole che crollano, emergenza nazionale

 
Testata:
Corriere della Sera
 
Data:
26-02-2014
 
Autore:
Gian Antonio Stella
 
 

«C'è chi come me ha insegnato in edifici con l'amianto, in altri senza porte, senza riscaldamento, zoppicanti su sedie sghembe, incastrati dentro aule cieche, che sembravano stanze di albergo di un film di Lubitsch dove gli alunni chiusi in una specie di largo sgabuzzino transitavano attraverso banchi della stanza a fianco per andare al bagno...». Metteva malinconia, ieri mattina, leggere su il Mattino il commento di Daniele Morganti sotto il titolo: «Noi insegnanti nelle classi che crollano». Una testimonianza in linea coi racconti degli scolari del maestro Marcello d'Orta raccolti nel libro Io speriamo che me la cavo . Dove tutto, comprese le scuole, le aule, i corridoi, i bagni, è sgarruppato e dove i bambini, se piove, si sentono addosso «la puzza di acqua».
Spiega il rapporto Ance-Cresme 2012 che, tra gli edifici scolastici, «6.415 sono stati realizzati prima del 1919, 6.026 fra il 1919 e il 1945, 28.127 tra il 1945 e il 1971. Il 62% del patrimonio ha quindi più di 40 anni e spesso è stato sottoposto male e poco a manutenzione straordinaria. Ma è l'esposizione al rischio a rendere la situazione seria: il 37% degli edifici scolastici si trova in aree ad alto rischio sismico e il 9,6% a elevato rischio idrogeologico. Delle 24.073 scuole localizzate in aree ad alto rischio sismico 4.894 si trovano in Sicilia, 4.872 si trovano in Campania, 3.199 in Calabria».
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