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Dir Ambiente. Architetti a Renzi: riavviare macchina sostenibilità

 
Testata:
DIRE
 
Data:
27-02-2014
 
 

"Riavviare, per il bene dell'Italia, la macchina istituzionale che non risponde piu', da tempo, alle esigenze dei cittadini che credono ancora che il nostro Paese sia in grado di essere protagonista del futuro per uno sviluppo sostenibile e civile". E' questa l'esigenza che il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori sottolinea, in un lettera, al presidente del Consiglio Matteo Renzi. "Negli ultimi tre anni- si legge- questo Consiglio ha fatto un lavoro serio in termini di analisi e proposta sui temi del dissesto idrogeologico, del risparmio energetico e del riuso delle citta', mettendo a sistema il mondo delle costruzioni, dell'ambientalismo e del commercio". Come architetti, "abbiamo elaborato progetti ambiziosi ma economicamente sostenibili, capaci di avviarsi con poche norme, resuscitando gli investimenti privati, con il fine chiaro di migliorare l'habitat urbano e fare sviluppo: sono pronti e disponibili per il governo e il Parlamento. Usateli, evitando le trappole dei conflitti di competenza, dei pregiudizi, del rimando a impianti legislativi che non hanno il ritmo drammatico della realta'". Fra questi dati, "ci sono numeri e proposte sulle scuole, le periferie e sulle citta', dove dopo 30 anni di progressivo disimpegno bisogna tornare ad investire, perche' li' vivono il 70% degli italiani e si produce l'80% del Pil e la forza delle idee". "Con la forza della nostra capacita' di innovazione, flessibilita' e conoscenza- conclude la lettera- possiamo aiutare davvero a risolvere i problemi della burocrazia e promuovere le qualita' dell'Italia nel mondo".

Il comunicato nel lancio dell'Agenzia Adnkronos/Labitalia:
Governo: architetti a Renzi, riavviare macchina istituzionale
"Riavviare, per il bene dell'Italia, la macchina istituzionale che non risponde piu', da tempo, alle esigenze dei cittadini che credono ancora che il nostro Paese sia in grado di essere protagonista del futuro per uno sviluppo sostenibile e civile". E' questa l'esigenza che il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori sottolinea, in un lettera, al presidente del Consiglio, Matteo Renzi. "Negli ultimi tre anni -si legge- questo Consiglio ha fatto un lavoro serio in termini di analisi e proposta sui temi del dissesto idrogeologico, del risparmio energetico e del riuso delle citta', mettendo a sistema il mondo delle costruzioni, dell'ambientalismo e del commercio". "Abbiamo elaborato progetti ambiziosi -ricorda- ma economicamente sostenibili, capaci di avviarsi con poche norme, resuscitando gli investimenti privati, con il fine chiaro di migliorare l'habitat urbano e fare sviluppo: sono pronti e disponibili per il governo e il parlamento. Usateli, evitando le trappole dei conflitti di competenza, dei pregiudizi, del rimando a impianti legislativi che non hanno il ritmo drammatico della realta'". "Fra questi dati, che sono a completa disposizione del governo, ci sono -continua il Consiglio- numeri e proposte sulle scuole, le periferie e sulle citta', dove dopo 30 anni di progressivo disimpegno bisogna tornare a investire, perche' li' vivono il 70% degli italiani e si produce l'80% del Pil e la forza delle idee".
"Gli architetti italiani -fa notare il Consiglio- in questi anni di riforma delle professioni, hanno assunto posizioni non conservatrici, convinti come siamo che il ruolo sociale di una professione dipenda solo dalla nostra capacita' di assumerci responsabilita' etiche e fare proposte utili alla crescita dell'Italia, non dall'essere stati investiti 'cavalieri' da una qualche autorita' terza". "Nello stesso tempo -sottolinea- proprio perche' viviamo con la testa nel mondo della cultura che serve all'Italia, ma con i piedi ben immersi nelle difficolta' economiche, tanto piu' gravi per i nostri 70 mila giovani architetti che sono il futuro dell'ambiente e del paesaggio italiano, le chiediamo che finalmente le libere professioni possano entrare di diritto nelle politiche nazionali, ancora ideologicamente riservate esclusivamente al binomio esclusivo lavoratori e datori di lavoro". "Con la forza della nostra capacita' di innovazione, flessibilita' e conoscenza - conclude la lettera del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori- possiamo aiutare davvero a risolvere i problemi della burocrazia e promuovere le qualita' dell'Italia nel mondo".

 
 
 
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