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Riforme: Titolo V, Architetti, "serve una revisione profonda del 'governo del territorio'"

 

Roma, 12 marzo 2014. "Inserire nel processo di riforma del Titolo V della Costituzione promosso dal Governo una revisione profonda che riguardi il governo del territorio, per rispondere con efficacia alle sfide del nuovo paradigma della riduzione del consumo del suolo e della Rigenerazione Urbana Sostenibile.

Lo chiede il  Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in una lettera inviata al Governo.

Secondo gli architetti italiani "dal 2001 l'esperienza ha dimostrato che la confusa definizione della nozione "governo del territorio" ha determinato numerosi conflitti di attribuzione dinanzi alla Corte Costituzionale, e ha frenato la possibilità di politiche nazionali in materia di disciplina della proprietà (vincoli, perequazioni, compensazioni), di negoziazione urbanistica, di tutela della concorrenza, di housing sociale e anche di ambiente e di ecosistemi. Ciò con particolare riguardo a temi oggi centrali come quelli della rigenerazione urbana sostenibile e dello stop al consumo dei suoli".

"Nel nostro Paese, attraversato da legislazioni e regole diverse e troppo complesse che complicano la vita e frenano gli investimenti, il "governo del territorio" si aggiunge al già complesso sistema di multi-level governance, ritardando le decisioni, generando conflitti, che giurisprudenza e dottrina cercano con fatica di interpretare e risolvere."

"Oggi che la società, l'economia e la difesa dell'ambiente richiedono più chiarezza e rapidità nelle decisioni, per favorire la crescita e la competitività occorre superare la nozione di governo del territorio in favore della nozione, più limitata e consolidata, di "urbanistica" da conservare alle regioni nell'ambito della legislazione concorrente, ai sensi dell'art.117, terzo comma e attribuire, invece, alla competenza esclusiva dello Stato (all'art.117, secondo comma) la nuova materia "politiche per le città e la rigenerazione urbana".

 
 
 
 
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