salta ai contenuti
 
CNAPPC
 

Architettura: al Palazzo della Ragione di Padova la Mostra "Renzo Piano Building workshop - Pezzo per Pezzo"

 

Lectio Magistralis all'Università dell'architetto e Senatore a vita

Padova, 15 marzo 2014. "L'intelligenza leggera della città"; "Cominciare dal fare: spazi senza forme, strutture senza peso"; "Architetture per la musica e per il silenzio"; "Luoghi di cultura, spazi per l'arte di incontro": sono i quattro percorsi attraverso i quali si snoda la mostra "Renzo Piano Building workshop - Pezzo per Pezzo", inaugurata oggi a Padova a Palazzo della Ragione dove rimarrà aperta al pubblico fino al successivo 15 luglio.

Obiettivo di questa mostra - che si tiene nell'ambito della sesta edizione della Biennale internazionale di Architettura "Barbara Cappochin" -  è quello di  diffondere la conoscenza dell'architettura attraverso una selezione di progetti del Renzo Piano Building Workshop: ogni edificio racconta una storia, un luogo, con schizzi e disegni, fotografie, modelli, brevi testi e video provenienti dagli archivi del Renzo Piano Building Workshop e della Fondazione Renzo Piano.

Dal  "Porto antico Antico di Genova" al Quartiere "Le Albere" di Trento; dalla "Fondazione Pathé" di Parigi al "Kansai International Airoport" di Osaka; dalla "Chiesa di Padre Pio" a  San Giovanni Rotondo, all' "Auditorium del Parco" a L'Aquila. Ed ancora, dal "Centre Georges Pompidou" a Parigi, alla "California Academy of Sciences", di San Francisco, la mostra - ma queste sono solo alcuni dei progetti esposti - intende trasmettere il complesso processo attraverso il quali gli edifici sono ideati, costruiti e poi abitati dalle persone.

"Renzo Piano Building workshop - Pezzo per Pezzo" vuole esprimere il concetto di una architettura intesa come servizio, come arte che produce cose che servono e che quindi ha come tema di fondo la città ed oggi anche quello dei grandi vuoti urbani generati dai processi di deindustrializzazione che vanno recuperati; ha un rapporto quasi privilegiato con la musica perché è arte di cercare l'emozione nello spazio e con essa si possono costruire luoghi per la musica, per il silenzio e la meditazione; lo ha con l'arte e con la cultura perché realizzando musei, centri culturali biblioteche, trasforma la città in luoghi di confronto, di scambio e di crescita. Gusto di costruire, passione, divertimento di mettere insieme piccole e grandi strutture caratterizzano, in questo processo, il lavoro dell'architetto, costruttore ed inventore che corrisponde alla figura mitica dell' "Homo faber".

Il percorso espositivo della Mostra è concepito come un  girovagare tra mondi: quello sociale della polis che si trasforma; quello poetico dell'assenza di gravità; quello più strettamente progettuale della costruzione come interpretazione attenta di una specifica funzione; quello ideale che considera l'arte come potente strumento di coscienza collettiva. C'è un continuo tentennare, uno sconfinare tra questi mondi diversi che, inevitabilmente, si confondono, si sovrappongono.

Tra i più prestigiosi interpreti dell'architettura contemporanea a livello mondiale, Renzo Piano è in questa edizione l'ospite d'onore della sesta edizione della Biennale internazionale di Architettura "Barbara Cappochin", che è promossa dall'omonima Fondazione e dall'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Padova, insieme al Comune di Padova, e realizzata in collaborazione con la Regione del Veneto, il Consiglio Nazionale degli Architetti e l'Unione Internazionale degli Architetti.

Piano ha ideato il "Tavolo dell'Architettura", emblema della Biennale, in mostra a Padova, in Piazza Cavour dallo scorso ottobre e fino a fine mese, per illustrare le 58 migliori opere selezionate dalla giuria internazionale del Premio Internazionale di Architettura "Barbara Cappochin" e, soprattutto, per permettere ai cittadini di apprezzare l'importanza della qualità in architettura.

Caratterizzata anche da una Lectio magistralis - un viaggio cronologico attraverso la Mostra - la giornata di Renzo Piano a Padova; per seguire la Lectio la Fondazione Barbara Cappochin ha predisposto un maxischermo davanti a Palazzo Moroni, sul Liston.

La Fondazione Barbara Cappochin ha il fine di mantenere vivo il ricordo di Barbara, giovane studentessa della facoltà di Architettura IUAV di Venezia, anche attraverso la promozione della qualità dell'architettura.

 
 
 
 
Area Riservata
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
torna ai contenuti torna all'inizio