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Professioni: architetti, presentato ricorso Tar contro obbligo Pos

 
Testata:
Labitalia
 
Data:
28-03-2014
 
 

Il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori ha presentato oggi ricorso al Tar contro l'obbligo, per i professionisti, di dotarsi, entro il 30 giugno prossimo, di un Pos per l'incasso delle parcelle professionali. "Non possiamo accettare - sottolineano gli architetti italiani - una imposizione meramente vessatoria per tutti i professionisti italiani che nulla ha a che fare con i principi di tracciabilita' e di trasparenza dei movimenti di denaro, realizzabili attraverso altri strumenti, quali ad esempio il bonifico elettronico. Si tratta, invece, di una vera e propria gabella dal vago sapore medioevale del tutto ingiustamente e ingiustificatamente pagata alle banche".         "Il governo, scandalosamente sordo ai nostri inviti a rimuovere l'obbligo di utilizzo del Pos dalla disciplina attuativa del decreto sviluppo, sembra proprio non voler comprendere - continuano - la difficile situazione in cui si trovano i professionisti italiani costretti ora a dover sostenere ulteriori costi".         "Il peso dell'imposizione fiscale e previdenziale sulle attivita' professionali, che nel nostro Paese e' tra le piu' altre al mondo, da un lato, e, dall'altro, l'interruzione del credito da parte delle banche, stanno mettendo letteralmente in ginocchio - avvertono - il mondo professionale sul quale, invece, si dovrebbe puntare per perseguire l'obiettivo di agganciare la ripresa e uscire dalla crisi: ecco perche' siamo costretti a questo passo, certi come siamo che la magistratura amministrativa sapra' riconoscere la validita' delle nostre argomentazioni".



Il comunicato nel lancio dell'Agenzia 9Colonne:
Fisco: Pos, architetti, presentato ricorso al Tar contro l'obbligo di dotarsene
Il Consiglio Nazionale  degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha presentato oggi ricorso al Tar contro l'obbligo - per i professionisti  - di dotarsi, entro il 30 giugno prossimo, di un POS per l'incasso  delle parcelle professionali. "Non possiamo accettare  -  sottolineano  gli architetti italiani -  una imposizione meramente vessatoria per tutti i professionisti italiani che nulla ha a che fare con i principi  di tracciabilità e di trasparenza dei movimenti di denaro, realizzabili  attraverso altri strumenti, quali ad esempio il bonifico elettronico. Si tratta, invece, di una vera e propria gabella dal vago sapore medioevale del tutto ingiustamente ed ingiustificatamente pagata alle banche". "Il Governo  -  continuano -   scandalosamente sordo ai nostri inviti a rimuovere l'obbligo di utilizzo del Pos dalla disciplina attuativa del Decreto Sviluppo sembra proprio non voler comprendere la difficile situazione in cui si trovano i professionisti italiani costretti ora a dover sostenere ulteriori costi" . "Il peso dell'imposizione fiscale e previdenziale sulle attività professionali, che nel nostro Paese è tra le più altre  al mondo, da un lato, e,  dall'altro, l'interruzione del credito da  parte delle banche, stanno mettendo letteralmente in ginocchio il  mondo professionale sul quale, invece, si dovrebbe puntare per  perseguire l'obiettivo di agganciare la ripresa ed uscire dalla crisi: ecco perché siamo costretti a questo passo, certi come siamo che la Magistratura amministrativa saprà riconoscere la validità delle nostre  argomentazioni".

 
 
 
 
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