Le commissioni sui pagamenti con moneta elettronica devono essere differenziate in base al tipo di carta utilizzata e ai volumi delle transazioni.
Sono queste le novità introdotte dal DM 51/2014, varato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze dopo che il DL 201/2011 (Manovra Salva Italia) ha previsto la riduzione delle commissioni a carico degli esercenti per le transazioni effettuate con carte di pagamento e che il DL 179/2012 ha imposto a professionisti e imprese l'obbligo di accettare i pagamenti tramite Pos.
In base alle nuove regole, che entreranno in vigore il 29 luglio 2014, gli "acquirer" cioè i gestori dei servizi di pagamento, devono distinguere le commissioni da applicare a ciascuna tipologia di carta di pagamento (di debito, di credito, prepagate) e ai diversi volumi delle transazioni.
Per promuovere l'uso della moneta elettronica, il decreto ministeriale prevede inoltre un'ulteriore riduzione delle commissioni per i pagamenti sotto i 30 euro.
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Contro l'obbligo di dotarsi del POS, considerato una vessazione e non uno strumento a tutela della trasparenza, che potrebbe invece essere raggiunta col bonifico elettronico, si è schierato il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, che sull'argomento ha presentato un ricorso al Tar.
Posizioni analoghe sono state espresse dagli ingegneri. Nei giorni scorsi il Consiglio nazionale degli ingegneri, ha infatti annunciato che si sta valutando la possibilità di un ricorso all'Antitrust.