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Terremoto: l'Aquila, Legambiente " Troppa lenta la ricostruzione"

 

"All'Aquila i conti non tornano: a cinque anni dal sisma del 6 aprile 2009, sono pochi, troppo pochi, gli edifici ricostruiti nel centro del capoluogo abruzzese e in molte delle 56 frazioni colpite. Con circa otto miliardi e mezzo di euro spesi, la devastazione dei centri e' ancora tutta li', il
tempo quasi sospeso". Così Legambiente che  sottolinea come  "a fronte dei soldi spesi, solo il 20% del centro storico dell'Aquila e' stato ricostruito". I dati sulla ricostruzione forniti dal comune dell'Aquila,infatti, "parlano di 11.825 interventi di ripristino conclusi a fine dicembre 2103 sui 22.841 previsti", mentre "sono 18.657 le persone assistite, che vivono ancora in alloggi provvisori, dicui 11.699 nelle new town (progetto C.a.s.e L'Aquila) e 2.464 nei moduli abitativi provvisori (progetto map L'Aquila)". "Dei 1,5 miliardi stanziati per l'edilizia pubblica, 900 milioni sono stati impegnati da parte degli enti attuatori e 200 milioni circa sono stati spesi. Restano da impegnare circa 600 milioni", prosegue Legambiente, "sui 5,2 miliardi stanziati per l'edilizia privata, 3,8 miliardi sono stati impegnati e 2,6 spesi. Rimangono da impegnare 1,4 miliardi". A fronte dei soldi spesi, "solo il 20% del centro storico dell'Aquila e' stato ricostruito il resto e' ancora un groviglio di ponteggi e puntellamenti, una parte dei quali necessiterebbe di manutenzione, e quel 20% e' quasi tutto riferito alla ricostruzione residenziale. Soltanto una chiesa e' stata restaurata e riaperta al culto. Le frazioni, poi, in molti casi sono ancora alle prese con la progettazione di un piano di
ricostruzione. E' evidente che la ricostruzione, dell'edilizia pubblica e privata, deve cambiare passo, insieme all'impegno della politica che ci auguriamo possa essere concreto, diverso da quelle promesse a effetto che hanno prodotto ben pochi risultati per la rinascita dell'Aquila e dei luoghi simbolo della sua identità,  il ripristino dei piccoli comuni e il ritorno alla normalità della vita dei loro abitanti".

 
 
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