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Consumo di suolo, imprese e progettisti contro la nuova legge

 
Testata:
Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
 
Data:
07-04-2014
 
Autore:
Giuseppe Latour
 
 

Troppi paletti agli strumenti urbanistici dei Comuni e nessun meccanismo di promozione degli interventi di rigenerazione. È guerra aperta contro il Ddl sul consumo di suolo, arrivato alle fasi più calde del suo esame in Parlamento. A poche ore dalla scadenza del termine per depositare gli emendamenti, infatti, sono arrivate le bordate dell'Ance, dell'Anci e degli architetti italiani. Tutti convinti che il disegno di legge, per come è stato concepito, rischia di imbalsamare le amministrazioni, creando meccanismi troppo rigidi da applicare.

La partita si sta giocando in questi giorni presso le commissioni Ambiente e Agricoltura della Camera. A inizio marzo, per fare il punto su una serie di Ddl che si erano sovrapposti nel tempo, i deputati hanno nominato un comitato ristretto, con il compito di fare una sintesi delle proposte depositate fino a quel momento e sottoporre così a tutti un nuovo testo sul quale lavorare. L'esito di questo lavoro è approdato alle commissioni a fine mese, scatenando le polemiche: è stato scelto il testo depositato lo scorso febbraio dal Governo Letta, senza procedere alla fusione delle diverse proposte in campo, lasciando così molto spazio alle modifiche degli emendamenti, il cui termine è fissato per il prossimo otto aprile.

(...)
A questo si aggiungono le perplessità dell'Ance. «Si tratta di un provvedimento condivisibile negli obiettivi ma non nei metodi utilizzati per raggiungerli - dichiara il presidente dei costruttori, Paolo Buzzetti - che rischiano di bloccare opere utili e importanti investimenti economici necessari per la modernizzazione e riqualificazione delle aree urbane». Ancora più pessimista Rudy GIrardi, presidente di Federcostruzioni: «L'assenza di incentivi alla riqualificazione, insieme al blocco indiscriminato di tutti gli interventi, può vanificare tutti gli sforzi che la filiera delle costruzioni sta compiendo per orientare il mercato dell'edilizia sempre di più verso riqualificazione e risparmio energetico. Il Ddl lascia un pericoloso vuoto normativo fino all'emanazione dei decreti attuativi, con il rischio di ottenere l'effetto opposto rispetto a quello auspicato». 

Parole condivise dal presidente del Consiglio nazionale degli architetti Leopoldo Freyrie: «Per ottenere la riduzione del consumo di suolo, bisogna passare necessariamente dal riuso delle aree urbanizzate: in assenza di norme che promuovano effettivamente la rigenerazione urbana sarà impossibile rispondere alle esigenze abitative e sociali e si bloccherà ogni trasformazione delle città». 

(...)

 
 
 
 
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