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Il Tar dice sì all'obbligo di Pos

 
Testata:
Il Sole 24Ore
 
Data:
06-05-2014
 
Autore:
Giorgio Costa
 
 

La norma che obbliga i professionisti e le imprese a consentire i pagamenti con il bancomat per importi al di sopra dei 30 euro non viola alcun parametro di legittimità né evidenzia eccessi di potere tali da giustificare la sua sospensione in via cautelare. Semmai, evidenzia solo un costo economico di certo non irreparabile.
Lo ha stabilito il Tar del Lazio, sezione terza ter, con l'ordinanza 01932/2014 depositata il 30 aprile e resa nota ieri che ha rigettato l'istanza presentata dal Consiglio nazionale degli architetti contro il Dm 24 gennaio 2014 del ministro dello Sviluppo economico attuativo dell'articolo 15, comma 5 del Dl 179/2012 laddove prevede (articolo 2, comma 1) che l'obbligo di accettare pagamenti attraverso carte di debito si applica a tutti i pagamenti di importo superiore a 30 euro a favore di imprese e professionisti per l'acquisto di prodotti o la prestazione di servizi. A giudizio degli architetti si tratta di una norma insensatamente vessatoria e costosa stante che il suo scopo primario, quello di contrastare elusione ed evasione, può essere raggiunto attraverso pagamenti tracciati (bonifico o assegni) senza obbligare i professionisti ad attivare Pos costosi da installare e utilizzare, stante il divieto - ex articolo 15, comma 5 quater del Dl 179/2012 - di richiedere un sovraprezzo legato all'utilizzo di un determinato strumento di pagamento.
(...)
Dura la reazione di Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti. «Riconfermiamo - si legge in una nota - che l'obbligo di utilizzo del Pos da parte dei professionisti dal prossimo 30 giugno nulla ha a che fare con i principi di tracciabilità dei movimenti di denaro, realizzabili semplicemente con il bonifico elettronico configurandosi, invece, come una vera e propria gabella medioevale ingiustamente pagata a un soggetto privato terzo, le banche, che non svolgono alcun ruolo, nel rapporto tra committente e professionista. Il bonifico Stp costa la metà del pagamento via Pos e consente lo stesso risultato di tracciabilità». Peraltro - conclude Freyrie - «non ci fermeremo certo di fronte a questa ordinanza e sono sicuro che quando i giudici amministrativi entreranno nel merito del provvedimento che abbiamo impugnato sapranno cogliere tutti quei profili di illegittimità che noi abbiamo evidenziato».


2)

I Commenti del Sole 24Ore:
L'ossimoro del Pos imposto per legge. Il Tar respinge il ricorso degli architetti
Chi vende prodotti o offre servizi, anche professionali, dal 30 giugno dovrà garantire ai clienti la possibilità di pagare attraverso il «Pos». Il tentativo del Consiglio nazionale degli architetti non ha ottenuto, dal Tar del Lazio, la sospensione della misura. Il punto, per i professionisti è l'obbligatorietà di uno strumento che comporta costi, a vantaggio delle banche. Se il fine fosse quello di garantire la tracciabilità dei pagamenti, le alternative potrebbero essere il bonifico o l'assegno, mezzi tracciati. Tutto vero. È strano un Paese dove la possibilità di effettuare pagamenti elettronici sia imposta per decreto legge e non appartenga alla sfera delle scelte e dei servizi offerti alla clientela. La modernizzazione imposta per legge può essere un ossimoro. Tuttavia, la possibilità di pagare con denaro elettronico può essere una garanzia per il cliente. D'altra parte, gli strumenti per vigilare sui comportamenti delle banche ci sono: il ministero dello Sviluppo economico deve fare la sua parte e l'Antitrust ha le competenze contro i cartelli che proiettano i prezzi all'insù.

 
 
 
 
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