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Mose: Architetti, con gestioni speciali opacita' e sprechi

 
Testata:
ASCA
 
Data:
04-06-2014
 
 

''Mose, Expo, G8, Ponte sullo Stretto sono solo alcuni dei pessimi esempi di come le gestioni speciali conducano a condizioni di opacita', pessima qualita', spreco di risorse. Eppure la politica sembra non trarne insegnamento e continua a ripetere all'infinito gli stessi errori. Quando uno Stato ha bisogno di leggi speciali e di commissariare se stesso per riuscire a realizzare le opere pubbliche, fuori dalle regole che impone ai suoi cittadini, vuole dire che ha scritto norme sbagliate o inapplicabili che vanno, quindi, cambiate urgentemente''. Cosi' il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori sulla vicenda Mose. ''La commistione tra politica ed affari delle partecipate pubbliche e' stata la nuova frontiere degli sprechi e della corruzione: e' urgente che il pubblico torni a programmare, amministrare e controllare, mettendo i privati in concorrenza su principi di qualita' e trasparenza per gestire, progettare, costruire''. ''L'Italia - conclude il comunicato - sara' un Paese civile e maturo quando la politica si prendera' la responsabilita' delle decisioni, quando il miglior rapporto qualita' e prezzo sara' la regola del mercato, ma soprattutto, quando si discutera' pubblicamente l'ordine delle priorita' nelle opere pubbliche, all'interno di un vero progetto strategico, senza pregiudizi e ideologie, per poi realizzarle bene, rapidamente, e secondo regole''.



Il comunicato nel lancio dell'Agenzia DIRE:
Mose. Architetti: con gestioni speciali sempre a spreco risorse. Norme sbagliate o inapplicabili che vanno cambiate urgentemente
"Mose, Expo, G8, Ponte sullo Stretto sono solo alcuni dei pessimi esempi di come le gestioni speciali conducano a condizioni di opacita', pessima qualita', spreco di risorse. Eppure la politica sembra non trarne insegnamento e continua a ripetere all'infinito gli stessi errori. Quando uno Stato ha bisogno di leggi speciali e di commissariare se stesso per riuscire a realizzare le opere pubbliche, fuori dalle regole che impone ai suoi cittadini, vuole dire che ha scritto norme sbagliate o inapplicabili che vanno, quindi, cambiate urgentemente". Cosi' il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori sulla vicenda Mose.    "La commistione tra politica ed affari delle partecipate pubbliche e' stata la nuova frontiere degli sprechi e della corruzione: e' urgente che il pubblico torni a programmare, amministrare e controllare, mettendo i privati in concorrenza su principi di qualita' e trasparenza per gestire, progettare, costruire".    L'Italia "sara' un Paese civile e maturo quando la politica si prendera' la responsabilita' delle decisioni, quando il miglior rapporto qualita' e prezzo sara' la regola del mercato, ma- conclude il Consiglio- soprattutto, quando si discutera' pubblicamente l'ordine delle priorita' nelle opere pubbliche, all'interno di un vero progetto strategico,  senza pregiudizi e ideologie, per poi realizzarle bene, rapidamente, e secondo regole".  



Il comunicato nel lancio dell'Agenzia Adnkronos:
Mose: architetti, gestioni speciali conducono sempre a opacita' pessima qualita' e spreco di risorse
''Mose, Expo, G8, Ponte sullo Stretto sono solo alcuni dei pessimi esempi di come le gestioni speciali conducano a condizioni di opacità, pessima qualità, spreco di risorse. Eppure la politica sembra non trarne insegnamento e continua a ripetere all'infinito gli stessi errori. Quando uno Stato ha bisogno di leggi speciali e di commissariare se stesso per riuscire a realizzare le opere pubbliche, fuori dalle regole che impone ai suoi cittadini, vuole dire che ha scritto norme sbagliate o inapplicabili che vanno, quindi, cambiate urgentemente''. Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori sulla vicenda Mose. ''La commistione tra politica ed affari delle partecipate pubbliche è stata la nuova frontiere degli sprechi e della corruzione: è urgente che il pubblico torni a programmare, amministrare e controllare, mettendo i privati in concorrenza su principi di qualità e trasparenza per gestire, progettare, costruire'', continua la nota degli arichitetti. ''L'Italia -conclude la nota- sarà un Paese civile e maturo quando la politica si prenderà la responsabilità delle decisioni, quando il miglior rapporto qualità e prezzo sarà la regola del mercato, ma soprattutto, quando si discuterà pubblicamente l'ordine delle priorità nelle opere pubbliche, all'interno di un vero progetto strategico, senza pregiudizi e ideologie, per poi realizzarle bene, rapidamente, e secondo regole''.


Il comunicato nel lancio dell'Agenzia ANSA:
Mose: architetti, gestioni speciali portano opacita' e spreco
VENEZIA, 5 GIU
"Mose, Expo, G8, Ponte sullo Stretto sono solo alcuni dei pessimi esempi di come le gestioni speciali conducano a condizioni di opacita', pessima qualita', spreco di risorse. Eppure la politica sembra non trarne insegnamento e continua a ripetere all'infinito gli stessi errori. Quando uno Stato ha bisogno di leggi speciali e di commissariare se stesso per riuscire a realizzare le opere pubbliche, fuori dalle regole che impone ai suoi cittadini, vuole dire che ha scritto norme sbagliate o inapplicabili che vanno, quindi, cambiate urgentemente". Cosi' il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori sulla vicenda Mose. "La commistione tra politica ed affari delle partecipate pubbliche - e' detto in una nota - e' stata la nuova frontiera degli sprechi e della corruzione: e' urgente che il pubblico torni a programmare, amministrare e controllare, mettendo i privati in concorrenza su principi di qualita' e trasparenza per gestire, progettare, costruire". "L'Italia - conclude - sara' un Paese civile e maturo quando la politica si prendera' la responsabilita' delle decisioni, quando il miglior rapporto qualita' e prezzo sara' la regola del mercato, ma soprattutto, quando si discutera' pubblicamente l'ordine delle priorita' nelle opere pubbliche, all'interno di un vero progetto strategico, senza pregiudizi e ideologie, per poi realizzarle bene, rapidamente e secondo regole".

 
 
 
 
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