- «Nel nostro Paese abbiamo bisogno di un cambiamento drastico di mentalità», dice il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e «abbiamo bisogno di un rinnovamento delle coscienze», aggiunge don Luigi Ciotti. Ma non basta. «Servono soprattutto scelte nette e coraggiose e interventi legislativi duri che prevengano e contrastino il fenomeno della corruzione», continua Ignazio Messina (Idv) a cui fa eco Edmondo Cirielli (Fdi) convinto che servano prima di tutto «punizioni esemplari».
Ad amareggiare e indurire i commenti battuti dalle agenzie durante la giornata il fatto che l'authority per la vigilanza guidata da Sergio Santoro aveva «segnalato già nel 2007 a governo e parlamento la criticità degli interventi per la laguna di Venezia in relazione a tempi e flussi finanziari». Negli ultimi anni sono state «ampliate troppo le deroghe e le scorciatoie che hanno aperto le porte alla corruzione», spiega il vicepresidente del Csm Michele Vietti che invita a rivedere dall'inizio il sistema delle deroghe negli appalti per le grandi opere». «Quando uno Stato ha bisogno di leggi speciali e di commissariare se stesso per riuscire a realizzare le opere pubbliche vuol dire che ha scritto norme sbagliate o inapplicabili», rincarano la dose dal consiglio nazionale degli architetti.
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