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Edilizia: architetti, 500mila edifici abusivi ma no condono. Su Expo e Mose nessuno innocente, servono riforme

 
Testata:
ANSA
 
Data:
13-06-2014
 
 

Sono circa 500mila gli edifici abusivi censiti in Italia. Il tema va affrontato ''per individuare le piu' idonee soluzioni per il territorio e per i cittadini ma guai a parlare di condono". Lo ha detto Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale Architetti, parlando a Lampedusa, dove e' in corso la 'Festa dell'Architetto'. ''Il Paese deve diventare piu' civile non attraverso emendamenti ma attraverso riforme - ha aggiunto -. Fatti come Expo e Mose non accadono solo per colpa della politica perche' nessuno puo' dirsi innocente e anche noi forse non abbiamo fatto tutto cio' che era necessario fare". Nuova legge urbanistica, con ampio spazio dedicato alla rigenerazione urbana e nuovi compiti assegnati alle citta' metropolitane; riforma del codice degli appalti; semplificazione normativa ''sono solo alcuni dei temi - ha ricordato - su cui sono impegnati sin da subito gli architetti italiani con proposte concrete, mettendo al centro la capacita' e il merito''. ''Lampedusa - ha concluso il presidente degli architetti - e' per certi versi il paradigma dell'Italia: luogo bellissimo, ma pieno di contraddizioni e problemi non risolti. Ma e' anche luogo da dove puo' partire il vero riscatto del Paese se ciascuno e tutti sapranno assumersi le proprie responsabilita' e mettere le rispettive capacita' al servizio del cambiamento''. 



Il comunicato nel lancio dell'Agenzia ITALPRESS:
Edilizia: architetti "Servono riforme, su Expo e Mose nessuno innocente"
"L'impegno degli architetti italiani e' quella di testimoniare da luoghi difficili e particolari - quale e' Lampedusa - la responsabilita' nuova che la professione si assume nell'individuare quelle che sono le priorita' verso i cittadini perche' l'architettura sia davvero per tutti ed al servizio della collettivita' nel senso piu' alto e nobile del termine. Il Paese deve diventare piu' civile non attraverso 'emendamenti' ma attraverso 'riforme'. Fatti come Expo e Mose non accadono solo per colpa della politica perche' nessuno puo' dirsi innocente ed anche noi forse non abbiamo fatto tutto cio' che era necessario fare". Lo ha detto Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, in occasione della "Festa dell'Architetto" in corso di svolgimento a Lampedusa.
"Lampedusa - ha aggiunto - e' per certi versi il paradigma dell'Italia: luogo bellissimo, ma pieno di contraddizioni e problemi non risolti. Ma e' anche luogo da dove puo' partire il vero riscatto del Paese se ciascuno e tutti sapranno assumersi le proprie responsabilita' e mettere le rispettive capacita' al servizio del cambiamento. Nuova legge urbanistica, con ampio spazio dedicato alla rigenerazione urbana e nuovi compiti assegnati alle citta' metropolitane; riforma del codice degli appalti; semplificazione normativa sono solo alcuni dei temi su cui sono impegnati sin da subito gli architetti italiani con proposte concrete, mettendo al centro la capacita' e il merito".
"Non da ultimo - ha concluso Freyrie -  vi e' il tema dei 500 mila edifici abusivi censiti in Italia. Serve affrontare questo tema per individuare le piu' idonee soluzioni per il territorio e per i cittadini. Guai pero' a parlare di condono".

 
 
 
 
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