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Architetti "Governo e Parlamento accelerino politiche riuso territorio"

 
Testata:
ItalPress
 
Data:
14-06-2014
 
 

"Semplificazione burocratica e riforma della Pubblica Amministrazione; una nuova legge urbanistica e di governo del territorio, che consenta politiche di limitazione di uso del suolo e processi di rigenerazioni urbane; una nuova legge sugli appalti, che persegua la qualita' architettonica diffusa e privilegi l'istituto del concorso di progettazione quale strumento di trasparenza e democrazia". Da Lampedusa lo chiedono al Governo, al Parlamento e ai Governi regionali gli architetti italiani nella giornata conclusiva della Festa dell'Architetto dal titolo "L'Architettura e' per tutti" che ha anche ospitato la Conferenza nazionale degli Ordini provinciali. Dall'isola, luogo simbolo delle speranze e delle tragedie dei tanti che attraversano il Mediterraneo in cerca di una vita e di un futuro migliori, ma anche luogo della straordinaria cultura dell'accoglienza dimostrata in questi anni dai cittadini e dalle Istituzioni, gli architetti italiani hanno ribadito il loro impegno "a promuovere politiche nazionali per la Rigenerazione Urbana Sostenibile, RI.U.SO,  attraverso azioni capaci di affrontare non solo il rinnovo urbano, ma soprattutto la trasformazione delle funzioni, della socialita', della qualita' dell'abitare e delle nostre citta'. Obiettivi questi che possono essere raggiunti con la indispensabile definizione di aspetti normativi e finanziari, capaci di concretizzare condivise volonta' politiche di cambiamento e di trasformazione". Ribadendo la funzione sociale dell'architettura  a servizio dell'intera comunita', gli architetti italiani sottolineano come "le politiche di RI.U.SO. siano non solo indispensabili per il futuro del Paese, ma anche una grande occasione ed opportunita' per promuovere la qualita' architettonica attraverso l'affermazione della cultura del progetto". Per questo motivo ritengono che "la centralita' del progetto deve essere il fondamento del ruolo dell'Architetto che deve poter tornare a svolgere la propria professione tornare ad interpretare lo spazio, e non soltanto le norme".

 
 
 
 
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