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Opere pubbliche: il dossier di Legambiente

 

Centouno piccole e medie opere incompiute, utili al territorio e ai cittadini. Con il dossier #sbloccafuturo Legambiente raccoglie e risponde alla sfida lanciata dal premier Renzi ai sindaci d'Italia per individuare procedimenti fermi da anni, per ritardi o inconcludenze di settoridiversi della Pubblica Amministrazione. L'associazione ha individuato un primo blocco di 101 cantieri che ancora non hanno visto la luce per responsabilità diverse. La voce più consistente riguarda il sistema dei trasporti (ferrovie, trasporti urbani, mobilità dolce), insieme alla messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico. Poi, a seguire, bonifiche, depurazione, riqualificazione urbana, sicurezza sismica, abbattimento di manufatti abusivi, impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti. Nel decreto Sblocca Italia che il Governo ha annunciato per fine luglio per Legambiente dovranno trovar spazio regole e procedure per la realizzazione di opere la cui mancata realizzazione pesa negativamente sulla salute dei cittadini, sulla loro libertà di movimento, sulla possibilità di migliorare la qualità della vita, l'economia locale e nazionale. "Se vogliamo un Paese sicuro, dinamico, moderno, le opere da sbloccare devono essere coerenti con questa idea di Paese, non basta fare 'tana libera tutti' contro i lacci e lacciuoli che imbriglierebbero il sistema. Perché alcuni di quei lacci hanno salvato l'Italia da ulteriori e più gravi disastri" dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente. Le opere individuate da Legambiente sono tra di loro molto diverse, sia per impegno finanziario che per consistenza dell'intervento. La più drammatica è senza dubbio la situazione che si sta determinando a L'Aquila e negli altri 56 Comuni colpiti dal terremoto 2009, dove il finanziamento di centinaia di progetti, già approvati e pari circa ad un miliardo di euro, sono bloccati dal patto di stabilità europeo.

 
 
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