Fisco, architetti: pasticcio Governo su societa' tra professionisti
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Data:
07-07-2014
"Denunciamo con forza che il Decreto Legislativo varato dal Governo sulla 'Semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata' - prevedendo che per le Società tra Professionisti costituite ex art. 10 L. 183/2011, 'trovano applicazione, a prescindere dalla struttura societaria, le disposizioni fiscali dettate per le associazioni senza personalità giuridica costituite per l'esercizio associato di arti o professioni di cui all'articolo 5 del TUIR' - ci riporta indietro di anni". Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori: "Ci auguriamo vivamente che le Commissioni Parlamentari pongano rimedio al pasticcio del realizzato dal Governo sordo - come quelli che da anni si sono succeduti - alla richiesta che da sempre gli architetti italiani hanno formulato volta a varare una strategia economica e normativa che favorisca l'aggregazione interprofessionale e che permetta - anche nella forma leggera delle reti d'impresa - di aggregare investimenti e professionalità per essere competitivi sul mercato globalizzato dei servizi professionali". Si sottolinea che "le Stp, al contrario di quanto prevede questo decreto Legislativo, se costituite come srl, devono avere il medesimo trattamento fiscale, con relativi vantaggi e svantaggi, così come la contribuzione previdenziale dei soci, soggettiva ed integrativa, deve essere versata alle rispettive Casse professionali; deve essere, inoltre, esplicitamente garantita la possibilità per tutti i professionisti, siano essi singoli associati o in società, di costituire reti d'impresa interprofessionali; coloro che costituiscono STP o reti d'impresa - favorendo così quella tanto auspicata aggregazione professionale che riduca il gap che l'Italia ha rispetto gli altri Paesi europei (gli architetti sono mediamente 2,5 addetti per Studio professionale) - devono poter fruire delle medesime agevolazioni concesse alle start up".
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