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Stp, il regime tributario «divide» i professionisti

 
Testata:
Il Sole 24Ore
 
Data:
09-07-2014
 
Autore:
Saverio Fossati
 
 

Scontro all'interno delle professioni sulla qualificazione del reddito prodotto dalle società tra professionisti, le Stp. In base allo schema di decreto legislativo varato dal Governo il 20 giugno, il reddito è di lavoro autonomo. Questa soluzione è stata sollecita dal Cup, il Comitato che riunisce una parte degli Ordini, ma è stata criticata dal Consiglio nazionale degli architetti (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri).
«Il problema - spiega Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti - è che hanno cambiato la natura delle società tra professionisti, che ora si comportano come studi associati. Quindi che ne facciamo?» In realtà, continua Freyrie, «se alcuni studi che hanno un certo tipo di organizzazione e dimensione vogliono avere la possibilità di strutturarsi con forme societarie in cui possono operare più detrazioni, avere più credito e, perché no, fallire, questo oggi non è possibile. Ogni volta che si opera all'estero è un problema che i nostri studi non siano capitalizzati».
In effetti, in base allo schema di decreto il reddito è imputato a ciascun socio per trasparenza, in proporzione alla sua quota di partecipazione agli utili. Le Stp seguono il criterio di cassa e non sono soggette a Ires.
Quanto alle reti d'impresa, conclude Freyrie, «è un problema irrisolto, perché le Stp prima maniera favorivano la creazione delle reti d'impresa, ora no».
(...)

 
 
 
 
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