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La 'bellezza' potrebbe entrare nella Carta Costituzionale

 
Testata:
edilportale.com
 
Data:
14-07-2014
 
Autore:
Rossella Calabrese
 
 

Una Repubblica che riconosce la bellezza quale elemento costitutivo dell'identità nazionale, la conserva, la tutela e la promuove in tutte le sue forme materiali e immateriali: storiche, artistiche, culturali, paesaggistiche e naturali.
È questa l'Italia immaginata dalla deputata, nonché architetto, Serena Pellegrino, promotrice del disegno di legge Costituzionale in materia di riconoscimento della bellezza quale elemento costitutivo dell'identità nazionale.
 
Alla proposta, presentata qualche giorno fa alla Camera dei Deputati, è dedicato il sito http://www.bellezzaincostituzione.it/ che ne illustra le motivazioni e consente di aderire alla campagna "Bellezza in Costituzione". 
(...)
Plaude alla proposta di legge il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Per Matteo Capuani, membro del Cnappc, il ddl è necessario perché "gli estensori della Costituzione  non avevano idea dell'aggressione dei territori che sarebbe avvenuta anni dopo, della realizzazione di brutte periferie e di ecomostri. Ma anche perché  il Paese non può fondare i propri progetti per il futuro solo sul PIL e gli equilibri di bilancio".
"La mancanza di bellezza - continua - apre la strada alla speculazione ed al malaffare permettendo di dare valore a cose pessime e di cattiva qualità. Ed infatti se etica ed estetica rapportate alla bellezza, attraverso i concorsi, avessero affiancato i parametri di controllo delle grandi opere forse ci sarebbe stata più trasparenza, più legalità e maggiore qualità negli interventi".
"Nella bellezza del nostro Paese - conclude Capuani - c'è la storia e la memoria passata del nostro popolo, la coscienza di tutti noi, e la visione di un futuro possibile per il nostro Paese. Ecco perché le tutele previste dalla Costituzione dovrebbero avere come fine proprio la bellezza: se così non sarà, finiremo solo per adempiere a percorsi tecnico amministrativi del tutto privi da qualità".

 
 
 
 
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