Nel 2012 il tasso di sopravvivenza
delle imprese a un anno dalla nascita è pari all'81,1%, in diminuzione di 2
punti percentuali rispetto a quello registrato nel 2011. Il calo riguarda tutti
i comparti, ma è più marcato nel Commercio (l'84,4% per imprese nate nel 2010
contro l' 81,1% per quelle nate nel 2011). Seguono gli Altri Servizi (82,7%
contro 80,8%), l'Industria in senso stretto (88,4% contro 86,9%) e le
Costruzioni ( 79,9% contro 79,0%). Lo rende noto l'Istat. Nella dinamica dei
cinque anni dal 2008al 2012, i tassi di sopravvivenza delle nuove imprese
risultano diversificati per macro-settore. I valori più elevati si rilevano nel
comparto dell'Industria in senso stretto dove si registra una maggiore difficoltà
ad entrare nel mercato (tassi di natalità relativamente più bassi), ma una più elevata
probabilità di sopravvivenza (51,2%). I comparti con i tassi più bassi continuano
ad essere le Costruzioni e il Commercio, dove, a cinque anni dalla nascita,
risulta ancora attivo rispettivamente il 44,8% e il 46,5% delle nuove imprese.
L'analisi a livello territoriale conferma quanto già rilevato negli anni
precedenti. Per la coorte del 2007, i tassi di sopravvivenza più elevati si
rilevano al Nord-est (sempre al di sopra della media nazionale) e al Nord-ovest,
mentre il Centro e il Sud e Isole sono le aree con tassi di sopravvivenza in
media più bassi.