Roma, 30 ottobre 2014. "Serve estendere
anche ai professionisti che si aggregano le agevolazioni fiscali che la legge
di Stabilità 2015 prevede
per le attività di impresa
e di lavoro autonomo nella fase di start up, per sostenere coerentemente gli
obiettivi della Riforma delle Professioni e per rendere i professionisti
italiani capaci di affrontare il mercato globale, offrendo al meglio le loro
capacità tecniche e intellettuali".
Così il Consiglio Nazionale degli Architetti,
Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
"Per le attività di impresa e di lavoro autonomo,
infatti, le misure del Governo prevedono un nuovo regime forfettario con la
riduzione del reddito imponibile, nella misura di un terzo nel primo periodo di
imposta e nei due successivi, che non si applica, invece, a quei soggetti che
operano non individualmente, ma in maniera 'aggregata'".
"Un modo - quello dell'aggregazione' - cui ricorrono
gli architetti ed i professionisti in genere, per fronteggiare, attraverso la
costituzione in forme giuridiche quali società, ATI o associazioni
professionali, gli effetti della crisi che ha investito il Paese suddividendo
tra un numero maggiore di soggetti i costi di gestione dell'attività e i
profili di rischio".
Per il Consiglio Nazionale "serve l'introduzione di un sistema di "tassazione"
agevolato per tutte le forme collettive di esercizio dell'attività
professionale, prevedendo, ad esempio, l'esclusione dall'imposizione di una
parte del reddito ovvero, in alternativa, l'applicazione di aliquote
"agevolate" limitatamente alla fase di start up che potrebbe prolungarsi, ad
esempio, per i primi tre periodi di imposta".
"I 150 mila architetti italiani - conclude il
Consiglio Nazionale - sono pronti a cambiare anche profondamente i loro Studi
professionali e - per integrare conoscenze e competenze - ad organizzarsi in
reti professionali e interprofessionali sul territorio nazionale e nel mondo:
chiedono il sostegno dello Stato in un processo di trasformazione epocale, che
può rimettere il lavoro intellettuale al centro delle politiche di sviluppo".