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Crisi: Freyrie, Architetti, a Renzi, "serve più coraggio: qualche autostrada in meno, ma si avvii il Progetto sulle città".

 

"no a 'Piani Città' burocratici"; l'Italia ha 'finestre rotte' ovunque". il 7 e l'8 novembre alla Triennale di Milano il Forum EU Cities Reloading

Roma, 5 novembre 2014. "Diciamo basta a "Piani città" burocratici e senza visione: quello che serve è una  vera strategia integrata che risolva i problemi dell'abitare e del ciclo dei rifiuti, della mobilità e della sicurezza urbana, rifacendo le periferie e valorizzando i centri storici. La vera risposta alla crisi che attanaglia il Paese è un grande progetto d'investimento di idee e di denaro sulle città per intervenire sugli 8 milioni di edifici che si avviano a fine vita; per risparmiare 25 miliardi di euro all'anno di energia che viene, di fatto,  sprecata; per mettere le case e le città in sicurezza da sismi ed inondazioni, alle quali anche in queste ore siamo costretti ad assistere; per realizzare spazi pubblici che ridiano il senso delle comunità, ricreando le condizioni affinché fioriscano idee, innovazione e impresa".
Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori alla vigilia del Forum EU Cities Reloading  in programma venerdì 7 novembre e sabato 8 novembre, a Milano presso il Teatro dell'Arte della Triennale. Una iniziativa che -  organizzata con il Forum Europeo per le Politiche Architettoniche e il Consiglio Europeo degli Architetti - intende indicare alla politica europea la via da percorrere per una migliore qualità della vita dei cittadini e per rilanciare lo sviluppo economico nell'Unione.
 "Al Presidente Renzi, fiorentino e quindi figlio di una città che è simbolo della coniugazione tra bellezza e sviluppo, chiediamo - magari qualche autostrada in meno - ma coraggio e lungimiranza  per avviare un progetto che, da nord a Sud, ricollochi le città italiane al centro della crescita; rigeneri i quartieri abitati poiché solo vivendo meglio e più sicuri si  può rilanciare la speranza per il futuro e riattivare l'investimento e l'iniziativa privata.
 "La 'teoria delle finestre rotte' di Wilson e Kelling - continua -  ci insegna che la cura dell'esistente è la premessa per lo sviluppo e la convivenza positiva di una comunità. Le "finestre" dell'Italia sono rotte ovunque e non serviranno gli strumenti normali che il Governo sta usando per riportare la fiducia nei cittadini e negli investitori, per attivare i risparmi privati che aumentano di giorno in giorno sui conti correnti (+ 10% per un totale di 32 miliardi)
 "Le leggi e le politiche messe in campo finora - conclude Freyrie - sono anche positive, ma sono strumenti tradizionali che in periodi eccezionali, come quello che stiamo vivendo, servono a poco: la rigenerazione e il riuso delle città italiane, grandi e piccole, è il progetto che manca per segnare la vera differenza tra uno Stato innovatore e la politica dei piccoli passi.
Stiamo vivendo la più grande crisi industriale italiana, quella del comparto edile, che con 750 mila posti di lavoro persi e con i redditi degli architetti -  secondo i dati Cresme 2014 -   sotto i 17 mila euro all'anno  è la vera emergenza italiana, ben più di quella  dell'acciaio o degli  altri settori".
 

 
 
 
 
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