Roma, 3 dicembre 2014. "E' stata finalmente riconosciuta l'importanza della battaglia degli architetti italiani per superare la
follia normativa che, nel nostro Paese, aveva partorito ben oltre 8mila regolamenti edilizi. La
decisione del Governo che prevede, nell'ambito l'Agenda per la
semplificazione, entro
novembre 2015, il
Regolamento edilizio unico rappresenta
una riforma che va a vantaggio di tutti i cittadini che potranno fare
riferimento a norme chiare e, soprattutto, condivise
su tutto il territorio nazionale.
Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio
Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
"Ora che si procede verso
l'abbattimento della buro-edilizia, fonte, tra l'altro, di corruzione
e di abusivismo serve
superare - e serve farlo subito - le anacronistiche regole
discriminatorie che impediscono alla stragrande maggioranza degli studi
professionali di piccole e medie dimensioni e pressoché alla totalità dei
giovani architetti italiani di partecipare alle gare per l'affidamento di
servizi di architettura e di ingegneria.
"E' un sistema, questo, contro il quale
ci battiamo da anni che, fissando
requisiti quantitativi, come il fatturato ed il numero di dipendenti del
professionista, ha di fatto progressivamente riservato questo
mercato, in
contraddizione con le più recenti direttive europee in materia
di appalti, ad un numero molto ridotto di
strutture professionali.
"Dare una spallata a questo sistema che premia i più forti a
prescindere da qualsiasi merito, significherebbe compiere un
ulteriore passo avanti contro la corruzione e il malaffare ancora dilaganti, come ci testimoniano i recenti fatti di
cronaca".