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Cnappc: il Piano per le periferie riproduce il fallimentare Piano Città

 
Testata:
edilportale.com
 
Data:
16-12-2014
 
 

"L'emendamento del Governo alla Legge di Stabilità e Sviluppo che predispone un Piano nazionale per la rigenerazione e riqualificazione delle aree urbane degradate (leggi tutto) sembrerebbe finalmente dare l'avvio ad una seria politica di sviluppo delle città e rigenerazione delle periferie se, ancora una volta, non si volesse poi attuarla con i metodi bizantini propri della vecchia politica italiana".
"Il Piano nazionale sostituisce, infatti, il Piano Città del 2012, i cui limiti di visione e di organizzazione ne hanno decretato il sostanziale fallimento, riproducendone la carenza di progetto e un'assurda burocrazia nel processo di attuazione".
 
Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
 
"Il limite dell'emendamento - continua il Cnappc - è quello di definire genericamente obiettivi e parametri di selezione dei progetti, senza una visione chiara e motivata della strategia e della sua stretta connessione con lo sviluppo sostenibile dell'Italia. In più, ripetendo l'errore fatto con il Comitato per le politiche urbane, istituisce un Nucleo di valutazione dei progetti interministeriale composto, se abbiamo fatto bene i conti, da almeno 15 persone a cui, dopo l'approvazione del bando (31 marzo 2015) i Comuni dovranno trasmettere i progetti 'tempestivamente cantierabili' che saranno selezionati entro la fine di settembre per il finanziamento".
(...)

 
 
 
 
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