Riforma, ordini del Nord alla carica

La proposta di iniziativa popolare sulla riforma delle professioni approda oggi in Corte di cassazione. Mentre gli ordini del Nord danno il via ad una vera e propria campagna informativa a tappeto per la raccolta delle firme. È con questi elementi che domani il Comitato unitario delle professioni si presenterà presso le commissioni congiunte giustizia-attività produttive della camera per l'audizione sull'indagine conoscitiva relativa al riordino della materia. Il messaggio del Cup vuol essere chiaro: 'Vogliamo la riforma, vogliamo dare il nostro contributo'. Il motto è del presidente Raffaele Sirica. Che ai parlamentari della II e della X commissione spiegherà cosa non va del ddl Mastella (troppe deleghe) e cosa, invece, serve (una legge che entri nel dettaglio della materia e che riaffermi il valore e l'importanza delle professioni intellettuali). Sirica non a caso rivendica il contributo dato alle due direttive europee sugli appalti e sul mutuo riconoscimento delle qualifiche, oltre a quello dato sulle ipotesi di riforma Fassino, Vietti, Castelli. La proposta di iniziativa popolare è la sintesi di un lavoro di diversi anni. E rivendica con forza un ruolo più attivo da parte del mondo ordinistico. Che dall'oggi al domani, con le liberalizzazioni di luglio, ha dovuto fare i conti con il cambiamento repentino delle regole su pubblicità, società e soprattutto sulle tariffe professionali con l'apertura del mercato alla libera contrattazione degli onorari. Del resto il decreto Bersani non è stato mai digerito soprattutto dalla base delle categorie. Che domani, attraverso le firme, testimonierà il malessere del ceto professionale. (...)