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Comunicato stampa: "Edilizia: opere pubbliche: Gallione (vicepresidente Consiglio nazionale architetti) "pesantissimi effetti dalla applicazione dell'appalto integrato""

 

"Riscontrata grande sensibilità e attenzione da parte delle Commissioni Lavori Pubblici di Camera e Senato"

Roma, 5 luglio 2007. "E' indispensabile che anche nel nostro Paese si adottino, come in tutto il resto d'Europa, politiche efficaci e di qualità nel settore delle opere pubbliche. In molti grandi Paesi dell'Unione si sta preocedendo alla sospensione o alla sostanziale limitazione della procedura dell' appalto integrato, cioè la possibilità che la progettazione di un'opera venga realizzata dal costruttore della stessa. Questo istituto, se generalizzato, andrebbe ad aggravare in modo estremamente significativo l'attuale situazione del settore delle opere pubbliche nel nostro Paese, con evidenti pericoli in ordine alla tutela dell'ambiente e del paesaggio, con sostanziali aumenti dei costi delle costruzioni e di un'ulteriore, se possibile, dilazione dei tempi   di realizzazione delle opere. Tutto ciò   contro gli interessi pubblici previsti dal Codice del contratto pubblici".

Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio Nazionale degli architetti, Massimo Gallione, all'indomani dell'audizione dinnanzi alle Commissioni Lavori Pubblici di Camera e Senato sul decreto correttivo del Dlgs 163/2006 relativo al Codice dei contratti pubblici.

"I tre soggetti che partecipano alla realizzazione di un'opera pubblica -   Amministrazioni pubbliche,   progettisti, imprese costruttrici - ha aggiunto- devono svolgere ciascuno singoli, specifici e qualificati compiti: la prima, un'approfondita programmazione dei lavori ed un'efficace attività di verifica e di controllo; i secondi, una qualificata progettazione; i terzi, infine, un'altrettanto qualificata attività di costruzione. E l'attuale criticità del sistema delle opere pubbliche in Italia   non potrebbe che subire pesantissimi effetti negativi dalla deresponsabilizzazione di uno di questi soggetti e dall'invasione di campo delle imprese di costruzione in settori che non sono di loro competenza"

"Sono queste le   preoccupazioni - ha concluso - condivise anche dai rappresentanti degli Ingegneri, dei   Geologi, e delle   Società di Ingegneria e Cooperative - che abbiamo illustrato alle Commissioni Lavori Pubblici di Camera e Senato nel corso di una serie di audizioni che si sono svolte in un clima    estremamente costruttivo grazie anche alla sensibilità dimostrata dai rispettivi Presidenti, Ermete Realacci e Anna Donati e ai Relatori del provvedimento, Brutti, per il Senato e Iannuzzi, per la Camera."
 
 
 
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