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Il Consiglio Nazionale Architetti PPC esprime fortissime perplessità sulla procedura dell'Appalto Integrato prevista dal Ministero delle Infrastrutture

 

Massimo Gallione, esprime preoccupazione per il fatto che il secondo decreto correttivo al Codice dei Contratti non recepirebbe i pareri di Camera e Senato sulla procedura dell'Appalto Integrato


Roma, 27 luglio 2007.

"L'intero mondo della progettazione esprime fortissime perplessità su voci sempre più insistenti secondo le quali nel testo ufficiale del secondo decreto correttivo al Codice dei Contratti - peraltro non ancora reso pubblico - non sono state in alcun modo rispettate le condizioni poste dai pareri di Camera e Senato sulla procedura dell'appalto integrato. Tali parere, come è noto, limitavano fortemente, nell'interesse generale, la possibilità che la progettazione di un'opera pubblica venga realizzata dal costruttore della stessa.

Lo ha dichiarato Massimo Gallione, vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Architetti.

Gallione ricordando che la direttiva UE 18/2004 consente addirittura il totale non recepimento di questa procedura e che così si sta facendo in tutta Europa ha aggiunto "sembra che il Ministero delle Infrastrutture non abbia voluto accogliere le condizioni poste dal Parlamento. Se così fosse il decreto approvato oggi porrebbe attenzione esclusivamente agli interessi delle grandi imprese e non a quello dei cittadini e alla realizzazione di opere pubbliche di qualità".



 
 
 
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