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Legge di iniziativa popolare: gli architetti sono in prima linea

 

L'Ordine architetti di Napoli ha messo a punto un documento che illustra dieci validi motivi per appoggiare la proposta

Testata:
Il Denaro
 
Data:
12-09-2007
 
Autore:
Andrea Nastri
 
 
Sottolineare "l'assoluta distinzione tra professione intellettuale e impresa", a salvaguardia della "qualità della prestazione intellettuale". E' questo lo spirito che anima il Comitato unitario delle Professioni (in sigla Cup), che si fa promotore di una legge di iniziativa popolare sulla "riforma delle professioni intellettuali", che riguarda ben 29 categorie di professionisti, per un totale di un milione e ottocentomila "lavoratori della conoscenza". Il comitato riunisce i consigli nazionali degli Ordini professionali per concordare iniziative a difesa e a tutela delle esigenze comuni a tutte le categorie di professionisti. Attualmente il Cup è presieduto dal presidente del consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, il napoletano Raffaele Sirica. Dopo il duro colpo già inferto dal decreto Bersani, con l'abolizione delle tariffe minime obbligatorie, lamentano i professionisti, il Governo ha ora elaborato un decreto legislativo di recepimento della Direttiva Ue 36/05 che prevede il riconoscimento delle associazioni non regolamentate. Il Cup, che ha già chiesto con un apposito emendamento la modifica dell'articolo 25 del decreto legislativo, manifesta tutta la sua preoccupazione per la tendenza a una "competitività meramente mercantile, incentrata sul prezzo più basso" e sul "falso principio che la prestazione professionale sia assimilabile ad attività d'impresa". Il comitato, che lamenta l'assoluta mancanza di confronto da parte del Governo, ritiene invece fondamentale far sì che il Paese possa contare su "professionisti qualificati, in grado di offrire prestazioni di qualità sia dal punto di vista scientifico che dell'innovazione, a supporto dello sviluppo economico e sociale". Parte dunque la raccolta di firme per sostenere la proposta. Ma perché firmare? L'Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di Napoli e provincia, presieduto da Paolo Pisciotta, ha messo a punto un documento che illustra dieci validi motivi per appoggiare la proposta. Si va dalla volontà di "qualificare e valorizzare il capitale intellettuale" del nostro Paese a quella di "garantire nuove opportunità ad un crescente numero di giovani che si affacciano al mondo delle professioni"; dalla necessità di una "riforma organica ed europea", che veda il nostro paese "all'avanguardia nella costruzione del sistema delle professioni intellettuali in Europa, a quella della promozione di una "competizione virtuosa", basata sulla conoscenza, sull'innovazione e sulla formazione continua contro una competizione meramente economica. Far prevalere, in sostanza, secondo il documento, "l'agorà delle professioni sull'arena dei mercati".
In questi giorni, inoltre, sul sito dell'ordine (www.na.archiworld.it) è attivo un forum per raccogliere contributi migliorativi della proposta di legge, in modo da coinvolgere nel progetto tutti i professionisti. I suggerimenti saranno poi portati avanti in sede di iter parlamentare per rivedere e migliorare ulteriormente il testo.

 
 
 
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