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CNAPPC
 

Il testo della riforma va riscritto

 

Critiche nel merito e nella tecnica da parte del mingiustizia

Testata:
Italia Oggi
 
Data:
08-11-2007
 
Autore:
Ignazio Marino e Gabriele Ventura
 
 
Il governo mette in luce le contraddizioni della riforma delle professioni preparata dai due relatori di maggioranza, Pierluigi Mantini e Giuseppe Chicchi. Il ministero della giustizia, infatti, dopo aver visto modificare completamente il suo disegno di legge delega depositato presso la commissione congiunta giustizia e attività produttive della camera, ha inoltrato un documento per nulla morbido con il testo base. A presentarlo il sottosegretario Luigi Scotti. «Scotti», spiega uno dei relatori, Giuseppe Chicchi, «ha consegnato una memoria con alcuni rilievi al testo da noi presentato, inquadrandolo però in un giudizio di disponibilità del governo a lavorare a un nuovo impianto per le professioni attraverso una legge di principi e l'autonormazione».
Con le «considerazioni di merito» si mette in evidenza che il testo, da un lato, unifica tre albi (quello dei periti industriali, dei periti agrari e dei geometri) nell'ottica di razionalizzare il sistema ma, dall'altro, crea l'ordine degli infermieri, degli assistenti sanitari e delle vigilatrici d'infanzia. «Che, prima, tuttavia non costituivano un ordine». Non solo. Fa notare Scotti che il testo base prevede «la possibilità di istituire nuovi ordini in materia di riconoscimento di diritti costituzionali» aprendo la strada a una facoltà molto ampia. Ancora, la legge quadro avrebbe dovuto stabilire norme circa l'ineleggibilità, le incompatibilità e la durata degli organi elettivi per creare un indirizzo generale. Ma non lo ha fatto.
(...)

Anche gli ordini chiedono modifiche
Netta presa di posizione degli ordini su direttiva qualifiche e riforma delle professioni. Con una bocciatura totale nel primo caso e la necessità degli «esami di riparazione» nel secondo. È quanto è emerso ieri, nel corso dell'assemblea del Cup, il Coordinamento che riunisce le professioni guidato da Raffaele Sirica, che ha delineato in via ufficiale le mosse future nei confronti di governo e parlamento in merito al dlgs di recepimento della direttiva qualifiche e al testo Mantini-Chicchi. Dato che, tra l'altro, proprio il relatore di maggioranza, Pierluigi Mantini, aveva chiesto, con una lettera aperta, il sostegno degli ordini alla riforma. Risposta: il Cup ha dato mandato al Consiglio direttivo per «chiedere un confronto con il governo e il parlamento per definire un iter condiviso di riforma del settore». Ma non basta. Perché sempre il consiglio direttivo dovrà elaborare «un parere da sottoporre al parlamento circa il progetto di riforma che, pur in presenza di un impianto significativamente modificato rispetto al Mastella, contiene soluzioni, come quelle relative all'istituendo ordine dei tecnici laureati dell'ingegneria, che non sono state adeguatamente verificate con tutte le categorie coinvolte, ovvero delle innovazioni come la funzionalizzazione del sistema ordinistico agli interessi pubblici e ai diritti costituzionali (e non più agli interessi generali) che rischiano di estromettere dal sistema intere categorie professionali». Infine, come detto, il Cup boccia in toto la direttiva qualifiche, dando mandato, sempre al consiglio direttivo, di «adottare la doverosa iniziativa per richiamare l'attenzione dei parlamentari sui profili di criticità del progetto di riforma e per il ripristino della legalità circa il decreto legislativo di recepimento della direttiva 2005/36».

Su Il Sole 24Ore:
Riforma degli Ordini con nuove correzioni
 
 
 
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