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Didattica dei luoghi

 
di Pierangelo Cavanna

Ponticelli: "Questo quartiere, situato a nord di Barra" appare segnato "dalla trionfante edilizia moderna - spesso abusiva - che ne ha alterato definitivamente il carattere di centro agricolo", come dice la più recente Guida del TCI (Napoli e dintorni, 2005: 385), aggiungendo le pochissime righe necessarie a segnalarne le rare emergenze architettoniche e i loro autori: dal settecentesco Martino Buonocore a Riccardo Dalisi. Un luogo letteralmente indicibile, indescrivibile quasi, almeno secondo i canoni delle rappresentazioni del Bel Paese. Un quartiere senza identità, (definito da qualcuno n.d.r.) "periferia nella periferia"(...). (...)

Fondamentale in questo senso è conoscere il contesto in cui nasce questo progetto di ricognizione architettonica, questa campagna documentaria che nel suo svolgersi e nei suoi esiti non si limita, non può e non vuole limitarsi alla descrizione dello spazio costruito: il legame di vincolo necessario con la realtà rende piuttosto queste fotografie esito e testimonianza di un sentire, frutto della conflittualità del rapporto tra le persone e i luoghi, tra il fotografo e i sentimenti contradditori che questo confronto impone, anche in relazione alla funzione didattica che ne ha costituito l'occasione e il contesto di realizzazione.

Le immagini che noi vediamo sono infatti anche l'esito di un percorso che Mario ha condiviso con i propri studenti: nascono all'interno di una scuola e lì ritornano per produrre nello stesso tempo nuove competenze professionali e nuova e accresciuta consapevolezza. Questa ricognizione è allora anche la realizzazione di un impegno di educazione allo sguardo di forte valenza civica e sociale; è frutto di un pensiero che si rivolge a categorie diverse di interlocutori: agli urbanisti e agli architetti come ai propri allievi, alla comunità di Ponticelli come agli amministratori locali. A tutti noi che guardiamo da lontano, infine. Introverso ed estroverso, centripeto e centrifugo.

Oggetto dell'indagine sono le costruzioni del dopo terremoto, ma a ben considerare essa non è riducibile semplicisticamente a queste, che non sono intese e viste come puro frutto di un sapere disciplinare, di un processo insediativo, semmai come segni di una condizione del vivere. Forse per questo le scene sono abitate dalla ricorrente figura del riguardante: qualcuno che osserva e pare chiedere conto del significato complesso della loro presenza, delle ragioni sociali e politiche che ne hanno consentito l'esistenza. (...) (...) Lontano dalle retoriche opposte della fotografia di denuncia e della patinata descrizione professionale, il lavoro di Mario dimostra come ci si possa misurare con la complessità e le contraddizioni dei luoghi solo essendo disposti a non rinunciare ad alcuna delle sottigliezze necessarie a comprenderli.

Le foto qui presenti sono tratte dalla mostra fotografica:
''Didattica dei luoghi'' , progetto curato dalla Fondazione Internazionale Studi Superiori Di Architettura.
 
 
 
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