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Sviluppo, la ricetta degli ordini

 

Nuova politica fiscale per difendere la qualità delle prestazioni

Testata:
Italia Oggi
 
Data:
08-03-2008
 
Autore:
Ignazio Marino
 
 
Per vincere le sfide del rilancio dell'economia e della competitività internazionale è necessario che i partiti puntino sui professionisti. E' questo il senso del manifesto approvato ieri a Roma nel corso della prima Conferenza delle organizzazioni nazionali, regionali e provinciali dei Comitati Unitari degli Ordini e Collegi professionali.
La conferenza, dopo aver discusso i programmi elettorali dei Partiti, ha approvato un documento contenente una serie di priorità. A cominciare dal «riordino dei percorsi formativi per garantire la qualità delle prestazioni mantenendo il valore legale del titolo di studio». Sono dodici le richieste si chiede alla politica di inserire fuori sacco nei programmi elettorali. Filo comune è, per l'appunto, il rilancio del comparto professionale con una serie di misure, anche fiscali. Come «l'incremento della deducibilità dal reddito di lavoro autonomo delle spese sostenute per la formazione professionale» oppure «la semplificazione fiscale per gli studi professionali di modeste dimensioni» e ancora una diversa articolazione degli studi di settore. Ma le professioni voglio poter fare e contare di più. E di conseguenza chiedono, per esempio, di mettere in condizione gli ordini e i collegi di attuare quel principio di sussidiarietà ex art. 118 della Costituzione e quindi di poter dare un aiuto fattivo alla pubblica amministrazione nei servizi ai cittadini. Un obiettivo da perseguire attraverso «l'attivazione di reti tra professionisti e p.a. e tra professionisti e imprese».
«Per vincere le sfide indicate dai partiti nei loro programmi elettorali per rilanciare il paese, è necessario puntare sui professionisti», dichiara Raffaele Sirica, presidente del CUP Nazionale, che aggiunge «ecco alcune misure che agevolano l'accesso dei giovani e delle donne nella professione, potenziano la competitività dei professionisti sui mercati, interfacciano i professionisti con le imprese e le pubbliche amministrazioni». Per Sirica «i professionisti possono svolgere un ruolo fondamentale nel progresso spirituale e materiale della società italiana. A tal fine è necessario che si proceda a quella riforma del settore, che nella scorsa legislatura è stata (anche) oggetto di una proposta di iniziativa popolare (A.C. nr. 3277), che ha raccolto ampio consenso tra i cittadini che si sono mobilitati su tutto il territorio nazionale. Al contempo», continua il presidente del Cup, «è opportuno che vengano adottate misure che valorizzino la presenza del professionista nella società e nell'economia del paese, liberando le energie vitali rappresentate dai lavoratori della conoscenza e rimuovendo gli ostacoli che di fatto ne hanno impedito il pieno sviluppo».
Le priorità individuate nel corso della prima Conferenza nazionale dei Cup, pertanto, saranno sottoposte, per il tramite delle proprie articolazioni territoriali, all'attenzione dei candidati.

 
 
 
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