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Lorenzo Bellicini

 

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Sostenibilità ed edilizia

 
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Focus n° 3 - settembre 2007
 
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Sostenibilità ed edilizia

Progettisti e mercato si apre una nuova fase

È ormai molto tempo che il concetto di sviluppo sostenibile e di risparmio energetico sono oggetto di appassionate discussioni e di studi importanti. Per stare alla mia storia personale, mi viene da ricordare lo straordinario saggio di Barry Commoner, The closing circle: nature, man and technology, del 1971. E gli anni Settanta, i primi anni Settanta, sono quelli del primo shock petrolifero. Gli anni di una grande rivoluzione, la crescita del prezzo del petrolio che, insieme ad altri fattori, mise in crisi addirittura il modello di produzione fordista.

In quel periodo i mezzi di comunicazione e la ricerca si arricchirono del tema della questione energetica, del risparmio energetico. La questione ambientale assunse una nuova importanza, quella economica. Ma gli anni Settanta furono anche la fase di avvio di una stagione che non fiorì, o meglio, che ben presto si inaridì.

Seguendo l'indice in riduzione del costo del brent a barile, perdendo la sua radice strettamente economica.

Non caso, con il contro shock petrolifero del 1982, si aprì una nuova fase, sino alla fine degli anni Novanta, di costo contenuto dell'energia derivata dal petrolio. La questione ambientale ed energetica nel nostro paese, salvo riprendere importanza e attrattiva a sprazzi in alcuni momenti, divenne una nicchia, una specializzazione, un problema per un numero di persone meno ampio di quello che si potesse pensare.

E soprattutto non fu oggetto di una politica settoriale. In particolare non lo fu per quell'aspetto del risparmio energetico che si confronta con i modi di costruire. Il 40 per cento del fabbisogno energetico del nostro paese, secondo alcuni studi, ha a che fare in qualche modo con l'uso degli edifici; ma, ad esempio, quanta parte dei 4,5 milioni di edifici residenziali realizzati dal 1972 a oggi ha tenuto conto di questa problematica? Ben pochi, possiamo dire, praticamente una percentuale da prefisso telefonico.

Allo stesso tempo, però, oggi, d'un tratto, con gli anni 2000 le cose sembrano cambiare strutturalmente: perché siamo entrati in una nuova fase di elevato costo dell'energia; perché l'Unione Europea, pressata dai costi e dall'inquinamento dell'aria, spinge in questa direzione; perché il nostro paese recepisce le nuove direttive sul risparmio energetico e introduce incentivi anche importanti; e perché stanno cambiando i regolamenti edilizi a livello comunale. Gli edifici, le abitazioni divengono oggetto di nuove regole edilizie: il mercato delle nuove costruzioni si dovrebbe aprire ad azioni di risparmio passivo (migliore coibentazione degli edifici, riduzione delle dispersioni, raffrescamento naturale, uso di materiali prodotti con minore consumo energetico ecc.) e fare ricorso a fonti energetiche rinnovabili, che dovrebbero condurre in pochi anni a ridurre significativamente i consumi. Alcuni sostengono che una azione coerente e costante nel settore dell'edilizia potrebbe ridurre di oltre il 25 per cento la "bolletta energetica". Ma per ottenere un risultato di questo tipo è necessario aggredire l'intero stock edilizio esistente e non limitarsi alla nuova produzione che rappresenta solo l'1 per cento annuo dell'intero patrimonio edilizio.

La nuova legislazione prevede che dal 1° luglio 2007 tutti gli edifici nuovi e quelli esistenti superiori a 1.000 mq, nel momento in cui vengono immessi sul mercato immobiliare, debbano essere dotati di certificazione energetica. Dal 1° luglio 2009 l'attestato di efficienza energetica diventerà obbligatorio anche per la compravendita di ogni singolo appartamento. D'altro lato il Consiglio UE dei Capi di Stato e di Governo ha stabilito, lo scorso 9 marzo 2007, nuovi obiettivi energetici da ottenere entro il 2020: aumentare dal 7 al 20 per cento la produzione di energie rinnovabili; aumentare del 20 per cento l'efficienza energetica; diminuire del 20 per cento l'immissione di gas serra; aumentare del 20 per cento la produzione di energia da biocarburanti. Insomma, una stagione nuova per il mercato dell'energia, ma anche per l'edilizia sostenibile.

Una stagione nuova che rilancia il ruolo del progettista: per la certificazione, per la scelta delle tipologie costruttive e di materiali in grado di raggiungere le performance attese, per lo sviluppo di un nuovo modo di progettare che superi il concetto di "edificio passivo" e punti a un nuova tipologia intelligente di "edificio energeticamente attivo". Insomma, da vari punti di vista, il progettista è l'attore principale di questo mercato.
 
 
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