Il tema della sostenibilità si è fatto, da qualche anno a questa parte, sempre più preoccupante, raggiungendo oggi apici di attenzione ai quali si confida corrispondano anche soluzioni integrate già nel breve periodo.
Non c'è città dei paesi "sviluppati" che non promuova la sua manifestazione fieristica sui temi dell'ambiente e delle energie alternative; non c'è testata giornalistica che non riporti l'agenda delle promesse internazionali e dell'impegno politico dei singoli governi; non c'è azienda infine che non faccia della sostenibilità la sua nuova mission.
L'importante è fugare il dubbio che ci si trovi di fronte a risposte alla questione della sostenibilità dovute a un'esigenza mediatica o di circostanza legata solo allo sviluppo quantitativo, soprattutto economico e di qualcuno in particolare. Ne deriva l'esigenza di saper connettere sostenibilità, economia ed etica, con grande attenzione alla serietà e alla completezza dell'informazione.
È essenziale che anche gli architetti contribuiscano ad avviare una seria riflessione sulla città contemporanea e sulle sue prospettive di sviluppo. Diventa fondamentale che gli operatori del progetto sappiano affrontare i temi della qualità ambientale e della qualità della vita all'interno degli spazi urbani con le conoscenze e la consapevolezza adeguate. Per concepire nuovi modi di costruire la città, a partire da strumenti di pianificazione e di gestione urbana in grado di affrontare la complessità di interventi connessi a un uso delle risorse accorto e parsimonioso, alla mobilità, alla dilatazione dei tempi di spostamento, al crescente fabbisogno di infrastrutture e alla gradevolezza dello spazio urbano e architettonico.
Il 2 luglio al Congresso Mondiale UIA di Torino saranno presentati i risultati del workshop internazionale "Trasmettere la città sostenibile" (Off Congress official event curato dalla Fondazione OAT) su un'area complessa e compromessa dal punto di vista ambientale situata a nord di Torino. Per metterli a confronto con altri esempi e realizzazioni internazionali.
Un altro incoraggiante segnale che si sta avviando, un cambiamento culturale che richiede un'ampia
condivisione di principi e di conoscenze, che è volto a consentire di costruire strategie e azioni a
breve, medio e lungo termine e che deve coinvolgere non solo il mondo tecnico, accademico e le pubbliche amministrazioni ma, soprattutto, i cittadini, quali utenti consapevoli della propria città.
L'obiettivo è imparare a comunicare quelli che si ritengono valori irrinunciabili per una vita migliore.
Più che una promessa, un patto con le prossime generazioni.

Riccardo Bedrone, Presidente del Congresso