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Gaetan Siew

 

Note biografiche

Gaetan Siew, Presidente UIAL'architetto Gaétan Siew, è il Presidente dell'Unione Internazionale Architetti (UIA).
Nato nell'isola di Mauritius nel 1954, Gaétan Siew si è laureato alla Scuola di Architettura di Marsiglia nel 1979. Dal 1981 esercita in privato a Port Louis. Tra i suoi progetti e le sue opere si annoverano attrezzature turistiche e commerciali, progettazione urbana e programmi per un nuovo sviluppo a Mauritius, nell'Oceano Indiano, in Francia e India. Colpiscono per esempio i suoi master plan per l'aeroporto internazionale di Mauritius, per il quartiere cinese a Port Louis e per il terminal dell'aeroporto internazionale delle Seychelles. Eletto Presidente dell'Associazione degli Architetti Mauritiani nel 1985 ha avuto un ruolo molto attivo nei programmi di sviluppo urbano, e di protezione del patrimonio e dell'ambiente dell'isola. Fa parte del Consiglio Economico e Sociale di Mauritius e del Comitato Tecnico del Governo di Mauritius per i Servizi di Ingegneria e Architettura presso il WTO. Sulla scena internazionale ha fatto parte del Consiglio UIA dal 1993 al 2002 ed è stato eletto primo Vice-Presidente dell'Unione durante l'Assemblea Generale tenutasi a Berlino nel 2002. Dal 1998 al 2005 è stato Segretario Generale dell'Unione degli Architetti dell'Africa (AUA). Gaétan Siew è stato membro della giuria per diversi concorsi internazionali di architettura. E' intervenuto spesso, in qualità di oratore, a conferenze internazionali in tutto il mondo.
 

 

L'architettura veicolo per proporre soluzioni

 
Pubblicato sul:
Focus n° 6 giugno 2008
 
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Dopo l'edizione di Istanbul l'Unione Internazionale degli Architetti si presenta a Torino, prima di sbarcare a Tokyo nel 2011. Ogni tre anni, infatti, oltre 10 mila architetti provenienti da un centinaio di paesi si incontrano per un grande momento di architettura.
Dal 1948 l'UIA ha organizzato i suoi congressi in tutti i continenti ma, per un accidente della storia, mai in Italia. Finalmente si ripara a un'ingiustizia celebrando questa edizione in quella che va considerata la vera patria dell'architettura. Sono felice di questa combinazione, perché al termine del mio mandato presidenziale l'Unione ha l'occasione di proporre al milione mezzo di architetti iscritti, in rappresentanza di 130 nazioni, un momento di riflessione a Torino su un tema di grande importanza: Transmitting Architecture, trasmettere l'architettura. Un'azione, un verbo in cui gli italiani primeggiano.
In questi anni di presidenza ho viaggiato in tutto il mondo e ho imparato alcune cose su come sta cambiando la nostra professione. Temi quali i legami tra lo sviluppo sostenibile e i cambiamenti climatici, le diversità culturali e la globalizzazione mostrano con chiarezza sia le opportunità che i pericoli che abbiamo di fronte.
Non avremmo potuto immaginare un momento più adatto per gli architetti per trovarsi e riflettere sui mutamenti in corso nella professione. Siamo diventati una delle professioni più nomadi e in movimento del mondo, vivendo in posti diversi dal proprio contesto originario, misurandosi con profonde differenze culturali, sociali e geografiche e in ambiti economici diversi. Per la prima volta nella storia dell'umanità più di metà della popolazione vive nelle città, mentre oltre il 20 per cento degli esseri umani deve sopravvivere con appena un euro al giorno.
Trasmettere la forza dell'architettura come veicolo per fornire soluzioni, per proporre valori e contenuti: noi architetti possiamo dare un contributo significativo per alleviare la povertà e per suggerire soluzioni per i grandi temi all'ordine del giorno. Abbiamo studiato per questo, è il nostro compito e dobbiamo ritrovare al nostro interno la solidarietà necessaria per trasmettere questi valori a tutti i nostri interlocutori e ai cittadini.
Questi sono i contenuti del Congresso e sono certo che ogni partecipante ne ricaverà sensazioni e ispirazioni importanti, per trasmetterle fino al più umile cittadino. Solo per fare un esempio, dopo avere ascoltato il Premio Nobel per la pace Mohammad Yunus tornando ognuno a casa propria porteremo nel cuore il senso di molte domande e molte sfide.
Facciamo in modo che architetti e studenti si mescolino con noi a Torino, in occasione di questa eccezionale occasione di architettura. Un momento che mi auguro resti impresso indelebile nella nostra memoria.

Gaetan Siew, Presidente UIA



 
 
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